Sime Sitem: un premio all'Italia

Dal blog dell'Associazione Nazionale Piccoli Musei



Piccoli Musei: Sime Sitem: Un premio all'Italia: Un museo italiano vince il premio al Sime Sitem di Parigi. Nell'ambito della importante manifestazione Sime Sitem la nostra Associazi...

Tutti insieme appassionatamente…un giorno dedicato ai musei su Twitter: Follow a Museum Day

Torna il Follow a Museum Day, domani 1 febbraio tutti sintonizzati su twitter con l’hashtag #followamuseum




Basta esserci, usare l’hashtag e tutti possiamo promuovere il nostro museo preferito, oppure i musei possono auto-promuoversi, dire qualcosa sulle loro iniziative o sulle loro collezioni.  Domani 1 febbraio sarà l’occasione giusta per essere tutti insieme su Twitter, non mancate! Soprattutto voi, piccoli musei, o voi che amate i piccoli musei!

Che cos’è il Follow a Museum Day 


L’idea è di Jim Richardson e lo scopo è quello di favorire la comunicazione dei musei attraverso i social network, in particolare Twitter. Pensiamo, afferma Richardson, che oltre un milione di persone seguono i musei su Twitter. Ognuna di queste persone può, a sua volta, attrarre altri seguaci per il museo solo con il passaparola. Che cosa potrebbe succedere se qualcuno che non visita i musei da anni, si sentisse improvvisamente ispirato da Twitter a scrivere qualcosa sui musei? E che cosa potrebbe succedere se più persone usassero Twitter per raccontare che cosa ne pensano dei musei che visitano e delle loro mostre? Dati i numeri di Twitter, non è difficile immaginare che il contagio sarebbe imponente! Con questo stratagemma, dunque, una iniziativa sociale di grande impatto mediatico, Richardson si propone di dimostrare che l’utilizzo di Twitter può fare molto bene al mondo dei musei. Provare per credere! 

Musei in video



In attesa di conoscere i vincitori del concorso Musées (em)portables che quest'anno vede una cospicua presenza italiana (lasciamo un po' di suspense fino al 29 gennaio), vorrei sottolineare quanto in questi giorni a livello internazionale il mezzo visivo sia diventato un argomento di grande interesse. Oltre alla Francia e al suo Musées (em)portables, anche la rivista specialistica inglese Museum Practice ha dedicato un intero speciale a questo tema. Il mezzo cinematografico viene usato spesso in ambito museale e per differenti motivi: per esempio per offrire una interpretazione di una mostra o di una collezione museale; per creare esperienze immersive; come esperienza di apprendimento; infine, soprattutto nei paesi anglosassoni, ciò avviene anche per scopi di marketing o di raccolta fondi. Grazie al mezzo cinematografico in connubio con l'impiego delle realtà virtuali e delle realtà aumentate, poi, è possibile riportare alla vita le antiche civiltà, ricreando esperienze sensoriali che non potrebbero essere ottenute senza l'impiego di queste tecniche. Il cinema può essere anche un mezzo ideale per far vivere esperienze di apprendimento soprattutto se si coinvolgono direttamente i ragazzi (o anche gli adulti) nella realizzazione di video all’interno del museo. Non sono necessari grandi investimenti: bastano una piccola telecamera, un cavalletto e un microfono; ma, in ogni caso, i costi di produzione molto bassi, sostenibili dalla maggior parte delle scuole, sono ricompensati dal valore di un’esperienza molto costruttiva basata sull'impegno e sulla creatività. Non è difficile ed è a costo zero creare un canale You Tube del museo in cui si possono caricare anche i video creati dai propri visitatori: può essere semplicemente il racconto della propria visita oppure il museo può suggerire dei temi, per esempio in determinate occasioni che riguardano o il museo stesso o altri avvenimenti culturali di portata nazionale o locale, invitando a contribuire, usando liberamente la propria creatività.
Diverso è il caso in cui i musei decidano di investire in produzioni video create da professionisti per promuovere il museo o una specifica mostra. Questo può creare timori nei responsabili dei musei perché si teme che i costi necessari possano non produrre i benefici sperati. Uno dei problemi è cercare di creare dei video che possano durare nel tempo, ovvero fare in modo che l’investimento sia anche a lungo termine. Secondo gli esperti, come regola generale i film creati per il web o proiettati lungo il percorso espositivo dovrebbero avere una durata ottimale di tre minuti. Apparentemente si tratta di un tempo molto ridotto in cui può sembrare difficile raccontare molte cose (ma all'occorrenza si possono creare vari film ciascuno di tre minuti). In realtà in tre minuti si possono ottenere dei veri e propri mini-fim (basta andare a visionare i filmati dei musei che hanno partecipato in questi anni a Musées (em)portables); in secondo luogo, è una buona strategia fare in modo che il pubblico abbia voglia di saperne di pù; terzo, se è vero che in tre minuti non si possono raccontare storie complicate, è possibile, però, riuscire a suscitare emozioni e a stimolare il pensiero degli spettatori in modo efficace. E questo, forse, è l'aspetto più importante e che rende utile un investimento di questo tipo.



Dans le yeux de Mona Lisa, 
il film vincitore della edizione 2013 di Musées (em)portables.



La nuova caffetteria del Museo Correr

La scorsa primavera il Museo Correr ha inaugurato la sua nuova caffetteria, uno spazio ampio e accogliente che è aperto a tutti, visitatori del museo e clienti esterni. La caffetteria vuole essere il "salotto" di Venezia anche grazie alla sua esclusiva vista sulla Basilica di San Marco, ma, soprattutto, intende diventare un nuovo punto di incontro e di socializzazione per i veneziani e non solo per i numerosi turisti che ogni giorno visitano la meravigliosa città lagunare che tutto il mondo ci invidia.




Aggiungi un senso all'arte: doniamo la gioia di "vedere" un capolavoro!

Particolare de La Fornarina di Raffaello


In vista della Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità (3 dicembre) vorrei invitarvi a contribuire alla campagna di raccolta fondi “Aggiungi un senso all’Arte”,  promossa dalla Fondazione CittàItalia per realizzare il bassorilievo tattile del dipinto La Fornarina di Raffaello, che permetterà ai non vedenti e ipovedenti di ammirare questo capolavoro.

Il bassorilievo sarà collocato accanto all'opera originale nella Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini a Roma. Un’idea meravigliosa e un gesto di grande generosità e civiltà da parte di chi vorrà contribuire. Il miglior dono che si possa fare a chi non ha la gioia di godere dell’arte con il bene della vista. Ma possiamo fare qualcosa per permettere loro di “vedere” con il tatto. E non è poco. E' importante fare in modo che i musei possano dotarsi di modelli tattili dei grandi capolavori affinché una parte del pubblico non ne sia esclusa dalla fruizione. 


L'esperienza tattile aiuta non vedenti e ipovedenti
a "vedere" con l'opera d'arte con le proprie mani.


Per riuscire nell’intento è necessario raccogliere la cifra di 15.000 euro. Finora ne sono stati raccolti 7.467. C’è bisogno, quindi, di altri gesti generosi! “L’Arte è di tutti e deve essere di tutti!" Si legge nella pagina di Retedeldono dedicata al progetto e non si può non essere d'accordo.

Per inviare le vostre donazioni potete utilizzare il conto corrente bancario intestato a Fondazione CittàItalia presso Monte dei Paschi di Siena - codice IBAN IT69C0103003200000015000089 oppure potete collegarvi al sito www.fondazionecittaitalia.it nella sezione dona on line. Per informazioni: Numero verde 800 00 17 22

Grazie!!!

Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità: i piccoli musei aderiscono

Il caso dell’Art Institute of Chicago: fuori tutti i volontari bianchi dal museo

Fonte dell'immagine: The Federalist Negli Stati Uniti, presso l’Art Institute of Chicago (AIC) si è aperto un caso che potrebbe essere d...