Kids in Museums - Manifesto 2012

 

 

The Kids in Museums Manifesto 2012 is compiled entirely from visitors’ comments. It’s a practical and powerful tool to encourage and support museums and galleries around the country to make children, young people and family visits more enjoyable. Already over 300 museums have signed up in its support, pledging to work towards putting the 20 points into practice.


1. Tell tales together with children and families. Share each other’s stories. Listen. Families and museums each have their own expertise.
2. Be welcoming and greet each visitor. Tell visitors what they can do at the door, don’t pin up a list of things they can’t. Curators, volunteers, front of house and those who work in the café should all be involved.
3. Play the generation game. Grandparents are increasingly important, and many families are more than two generations. Conversations between generations should be at the heart of what you do.
‘Mums dressed as frogs and grandads dressed up as Daddy Bear while their grandaughters stole their porridge!’
4. Invite teenagers into your gang. Provide a place for them to hang out. Set up youth panels. Ask them how they want to be involved. Museums can lead the way in letting people know the contribution teenagers make.
5.  Be flexible in your activities, events and family tickets. Families come in all shapes and sizes. Design your pricing and programmes with all sorts of families in mind.
6. Reach beyond your four walls. Ask families how you can help make a visit possible. Take responsibility for the hurdles outside, even if they’re not put up by you.
7. Create a safe place for children and families. Museums can be havens and provide an opportunity for families to talk.
‘One of the pieces displayed said how a girl felt alone and my stepson opened up about all the bullying he had been through.’
8. Be the core of your community, with spaces where families can meet.
 ‘It’s one of my son’s favourite places to go, partly because he likes to run round finding all the rats, partly because that’s where we learnt how to make bread and butter, and partly because that’s where we made lots of friends that we see all over town.’
9. Don’t say ssshhhush! If kids are being noisy, ask yourself ‘Why?’ is it because they’re excited? Great! Then capture this excitement. Is it because they’re bored? then give them something meaningful to do.
10. Say ‘Please touch!’ as often as you can. Everyone finds real objects awesome. Direct kids to things that can be handled. Teach respect by explaining why others can’t.
‘It was really fun wearing the white gloves so we could pick things up.’
11. Give a hand to grown-ups as well as children. Sometimes it isn’t the kids who are shy – parents need your support too. Produce guides, trails and activities for families to enjoy together.
12. Be height and language aware. Display things low enough for a small child to see. Use your imagination with signs, symbols and words understood by all ages.
13. Make the most of your different spaces, outside as well as inside. Cafés, gardens, stairways and reception areas are valuable parts of the museum too.
‘Even the lift was fun.’
14. Consider different families’ needs, with automatic doors, decent sized lifts, wheelchair-user friendly activities and Braille descriptions. Design your activities and events for everyone.
15. Keep an eye on visitors’ comfort. Make sure the toilets are always pleasant, with room for pushchairs and baby changing facilities. It’s the one place every family will visit. Provide somewhere to leave coats, bags, pushchairs, scooters and skateboards. 
16. Provide healthy, good-value food, high chairs and unlimited tap water. Your café should work to the same family friendly values as the rest of the museum.
17. Sell items in the shop that aren’t too expensive and not just junk, but things kids will treasure and will remind them of their visit.
18. Look after your website – keep it up to date. Be honest. Let families know what’s available (and what isn’t) so they can prepare for their visit.
19. Use social media to chat to families. Don’t just post messages about what you’re doing – have a conversation.
20. Make the visit live on. Build relationships with your family visitors and let them know you want to keep in touch. involve them in long-term decision making at the museum, not just on the day. invite them back.

Inaugurate le nuove sale dedicate a Veio, ai centri del Latium Vetus e dell’Umbria nel polo museale di Villa Giulia/Villa Poniatowski a Roma

Sono state inaugurate oggi, 19 gennaio 2012, le nuove sale dedicate a Veio, ai centri del Latium Vetus e dell’Umbria presso la storica sede del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e la contigua Villa Poniatowski, acquisita nel 1988. Il progetto museale ha avuto inizio nel 1995 ma è stato necessario attendere la fine dei restauri della villa, realizzati tra il 1997 e il 2010.
Accanto alle esposizioni dell'ala sinistra, dedicate ai centri di Vulci, Cerveteri e Tarquinia, oggi è stato inaugurato il percorso topografico nell'ala destra, dove sono state collocate le testimonianze restituite da Veio: tra queste il ciclo delle statue del tempio di Portonaccio con la famosa statua dell’Apollo.
Nella Villa Poniatowski hanno trovato sede anche le antichità dei centri del Latium Vetus e dell'Umbria: i corredi principeschi di Palestrina, la tomba degli Ori di Todi, i bronzi e le ambre di Satricum, la sepoltura in tronco di quercia da Gabi e altre testimonianze provenienti dai santuari del Latium Vetus quali Nemi, Segni, Alatri e Satricum.
La Biblioteca dell'Istituto, qui trasferita dopo essere stata ospitata per anni nell’attigua Villa Giulia, si è ora arricchita da fondi Maria Santangelo e Mario Moretti e dalla ricca biblioteca che, già appartenuta a Massimo Pallottino, è stata depositata presso la Soprintendenza dall'Istituto di Scienze Italiche e del Mediterraneo antico del CNR. Si tratta, quindi, della più importante biblioteca specializzata in studi etruschi.

Villa Poniatowski sarà accessibile al pubblico dal 20 gennaio, con accesso dalla usuale biglietteria di Villa Giulia, solo su prenotazione telefonando al numero (+39) 06.44239949.



























Musei accoglienti:


una nuova cultura gestionale
per i piccoli musei

 




Giovedì 27 ottobre 2011 si è svolto il secondo Convegno Nazionale dei Musei Accoglienti a Battaglia Terme nel Castello del Catajo.
Seguono gli atti ed il programma del convegno.

Gli atti del 2° Convegno Nazionale (scarica i pdf relativi alle relazioni)

'Il bottone all'attacco! Una buona prassi nella gestione di un piccolo Museo'

Il piccolo museo 2.0

Progettazione strategica: 'L'esperienza del Piano strategico del Museo della Navigazione Fluviale di Battaglia Terme'

L'esperienza della Rete Museale Alto Vicentino: aspetti gestionali e di coordinamento

Territorio e piccoli Musei: il ruolo dell'Università tra formazione e promozione



Programma:

ore 9.45
Saluti
Daniele Donà, Sindaco del Comune di Battaglia Terme
Leandro Comacchio, Assessore alla Cultura della Provincia di Padova
Marino Zorzato, Vice Presidente e Assessore alla Cultura della Regione Veneto
Giorgio Tonelli, Assessore alla Cultura del Comune di Castenaso


Introduce e coordina Stefan Marchioro, Direttore Turismo Padova Terme Euganee


ore 10.15 Prima Sessione: le Problematiche dei Piccoli Musei

“Piccoli Musei, Scenario attuale e prospettive” Giancarlo Dall’Ara – consulente e docente di Marketing del turismo presso CST Assisi

“Lo stato attuale dei sistemi museali veneti” (?) Aurora di Mauro, funzionario P.O. Musei – Direzione Beni Culturali della Regione Veneto

“Il piccolo museo 2.0” Giampaolo Proni, docente di semiotica, Dipartimento di scienze per la qualità della vita, Università di Bologna

ore 12.00 Seconda Sessione: le Esperienze e le Buone Prassi

1.GESTIONE
“Il bottone all'attacco! Una buona prassi nella gestione di un piccolo museo”, Ilaria Picardi e Chiara Marziani, ZoneModa Rimini

2.PROGETTAZIONE STRATEGICA
“L'esperienza del Piano strategico del Museo della Navigazione Fluviale di Battaglia Terme” Manuela Allegro, esperta in gestione museale;

3.RETE
“Come nasce e si sviluppa una rete di piccoli musei: l'esperienza della rete museale della Provincia di Modena” Lauretta Longagnani, "funzionario eventi e reti turistiche della Provincia di Modena"

Ore 13.30 Buffet

ore 15.00 Terza Sessione: le Proposte

1.“Territorio e piccoli Musei: il ruolo dell’Università tra formazione e promozione” Paola Zanovello, Presidente del Corso di Laurea “Progettazione e gestione del turismo culturale” presso l'Università di Padova e Direttrice del Master in Governance delle Risorse Turistiche Territoriali

2.“L'esperienza della Rete Museale Alto Vicentino: aspetti gestionali e di coordinamento” Ivana De Toni responsabile Centro Servizi Rete Museale Alto Vicentino

4.”Piccoli Musei: una campagna di comunicazione e di promozione coordinata: l'esperienza dei Musei della Valdera” Roberto Cerri, coordinatore Rete Museale dell'Unione Valdera (Pontedera)

CONCLUSIONI
Lucia Boaretto, Assessore alla Cultura del Comune di Battaglia Terme
Flavio Manzolini, Presidente Turismo Padova Terme Euganee

Per maggiori informazioni scrivi a: giancarlodallara.com

La SOCIETÀ ITALIANA PER LA PROTEZIONE DEI BENI CULTURALI



La SOCIETÀ ITALIANA PER LA PROTEZIONE DEI BENI CULTURALI ONLUS (SIPBC ONLUS), fondata il 18 aprile 1996 a Viterbo, è un'organizzazione d'interesse nazionale, non governativa, politicamente neutrale, costituita esclusivamente da volontari che, gratuitamente, dopo aver adempiuto ai propri doveri civici e di stato, si pongono a disposizione della comunità per:
  • diffondere,attraverso convegni, seminari, incontri, in sinergia con analoghi organismi e riferimenti istituzionali, i principi contenuti nelle Convenzioni per il rispetto e la salvaguardia dei Beni Culturali, da qualsiasi rischio, in tempo sia di pace sia di conflitti armati, secondo il quadro sancito dall'UNESCO e ratificato dall'Italia;
  • adottare le iniziative possibili per qualificare la coscienza collettiva culturale e sensibilizzare l'opinione pubblica nella tutela del patrimonio dell'Umanità, per evitarne il depauperamento ed il degrado ed assicurarne il trasferimento, integro, alle future generazioni;
  • promuovere l'educazione in materia di tutela e valorizzazione dei Beni Culturali;
  • sostenere le strutture competenti, a livello nazionale e locale, attraverso raccomandazioni ed interventi, nello svolgimento dei loro compiti, nell'ambito della salvaguardia dei Beni Culturali;
  • assicurare al Dipartimento della Protezione Civile la massima collaborazione in caso di calamità;
  • garantire i collegamenti con analoghe associazioni estere per confronti su esperienze tecniche e pratiche.
La Società  si sostiene con le quote dei soci e con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività  Culturali ai sensi della L.534/96.
Fa parte, insieme ad altre Società Europee, della Lega Internazionale per la Protezione dei Beni Culturali con lo scopo di indirizzare lo sforzo di tutti verso comuni obiettivi.
Ha la sua Sede presso l'Istituto Internazionale di Diritto Umanitario (IIDU) - International Institute of Humanitarian Law (IIHL) di Sanremo.

La politica dei prestiti contro l’acquisto illegale delle antichità


Grazie ai nuovi accordi tra Italia e USA, mostre e collaborazioni con musei e università americane
In prestito l’Ermafrodito dormiente al Museum of Fine Arts di Boston fino al 2012


Un anno fa, su queste pagine, ci siamo occupati del processo contro Marion True, la curatrice del Paul Getty Museum di Los Angeles, la cui carriera è stata compromessa dalle pesanti accuse di ricettazione aggravata e associazione a delinquere con diversi noti mercanti d’arte, italiani e stranieri. Il caso True è certamente il più noto, non solo perché ha coinvolto un grande museo ma anche perché le indagini dell’autorità giudiziaria italiana hanno fatto emergere solo la punta di un iceberg, l’affioramento di ciò che, si è capito subito, era un’imponente organizzazione internazionale finalizzata alla ricettazione e al traffico internazionale di opere d’arte e di reperti archeologici. Le proporzioni di tale mercato criminale era tale che, nell’arco di quarant’anni, il nostro patrimonio archeologico ha subito la sottrazione di centinaia di migliaia di oggetti. L’atteggiamento inflessibile dell’Italia nei confronti di tali illeciti, ha indotto i musei americani ad adeguare il più possibile le politiche di acquisizione delle antichità alla Convenzione UNESCO del 1970, concernente le misure da adottare per interdire e impedire l’illecita importazione, esportazione e trasferimento di proprietà dei beni culturali, ma c’è ancora molto da fare. Ad un anno dalla fine del processo True (che, ricordiamo, purtroppo non ha portato a nessuna condanna a causa della decorrenza dei termini), i direttori e i curatori dei musei americani cominciano a porsi delle domande per cercare di capire come uscire da una situazione di ambiguità che per anni è stata tacitamente accettata da alcuni di loro e che ha arrecato un danno a tutta la categoria. E’ stata messa a rischio, infatti, la questione della stessa sopravvivenza dei musei, perché la pubblicità negativa dovuta alla restituzione dei manufatti illecitamente acquisiti, ha avuto delle conseguenze anche sull’interesse degli investitori a finanziare i musei. I direttori e i curatori americani, inoltre, non vogliono più lavorare in un clima di paura a causa degli errori compiuti in passato; temono per la loro stessa reputazione professionale che potrebbe essere compromessa da eventuali azioni penali messe in atto contro di loro da parte di paesi esteri. In ogni caso, il loro stesso lavoro rischia delle ripercussioni: le collezioni di antichità che hanno al loro interno elementi di dubbia provenienza potrebbero rimanere bloccate per anni e quindi sarebbe più difficile continuare a svolgere le normali attività di curatela. La speranza, pertanto, è che si assicurino al più presto condizioni favorevoli di cooperazione internazionale per tornare alla normalità. Alcuni passi sono stati compiuti: già nel 2001 è stato redatto il Memorandum d’intesa tra il Governo degli Stati Uniti d’America e il Governo della Repubblica italiana circa l’imposizione di limitazioni all’importazione ed esportazione di categorie di materiale archeologico databile ai periodi italiani preclassico, classico e della Roma imperiale (MOU). Il MOU è stato poi rinnovato nel 2006 e nel 2011, ed ha incluso anche la prolungabilità di prestiti di lunga durata di beni del patrimonio culturale nazionale a Istituzioni museali degli Stati Uniti, estendendola, in casi particolari, dai quattro agli otto anni. In questa circostanza sono stati stipulati anche molti accordi di collaborazione con i maggiori musei e università americane. Al momento è in corso la grande mostra “Aphrodite and the Gods of Love”, presso il Museum of Fine Arts di Boston, che espone capolavori come L’Ermafrodito dormiente ed altri provenienti dal nostro Paese, che resteranno in prestito negli Stati Uniti fino all’estate del 2012. La mostra è stata organizzata grazie ad un accordo che ha previsto la restituzione di tredici manufatti, esportati illegalmente negli USA. Parallelamente anche il Paul Getty Museum ha firmato, nel febbraio 2010, un importante accordo di collaborazione culturale a lungo termine con la Sicilia. Sia il Getty che il Cleveland Museum of Art hanno in programma una mostra, nel 2013, sull’arte classica ed ellenistica della Sicilia. Le premesse per un miglioramento dei rapporti tra Italia e Stati Uniti sul fronte della lotta al traffico di antichità, sembrano buone, sperando che i curatori americani non si facciano sedurre nuovamente dal desiderio di acquistare ad ogni costo con l’alto rischio di attrarre mercanti d’arte senza scrupoli: il timore viene ascoltando le parole del curatore della sezione di arte greca e romana del Cleveland Museum of Art, Michael Bennett, il quale ha asserito: “loans are wonderful, but ownership is better”, “i prestiti sono meravigliosi, ma la proprietà è ancora meglio”. In ogni caso ormai sarà più difficile continuare a percorrere la via delle acquisizioni a tappeto senza prudenti verifiche, grazie alla stessa opinione pubblica americana che ha disapprovato queste condotte, ampiamente criticate anche da buona parte della stampa; a questo proposito, ricordiamo il successo del libro dossier “Chasing Aphrodite” dei due reporters del Los Angeles Times, Jason Felch e Ralph Frammolino, incentrato sul recupero della famosa Venere di Morgantina, contesa dall’Italia al Paul Getty Museum. Il lavoro dei magistrati italiani è stato molto apprezzato dagli americani: il magistrato Paolo Ferri, cui si devono tutte le indagini giudiziarie contro i trafficanti d’arte degli ultimi vent’anni, è stato premiato la scorsa estate dall’associazione americana ARCA (Association for Research into Crimes against Art). Un riconoscimento che premia il rigore italiano e che fa sperare in un futuro di più ampie e migliori collaborazioni nella lotta al traffico di antichità.

Caterina Pisu (ArcheoNews, Editore Magna Graecia, dicembre 2011)

National Museums: New Studies from Around the World

Edited by Simon Knell, Peter Aronsson, Arne Amundsen



This book is the outcome of Eunamus and the NaMu program's six international workshops.
From the publishers presentation:
"National Museums is the first book to explore the national museum as a cultural institution in a range of contrasting national contexts. Composed of new studies of countries that rarely make a showing in the English-language studies of museums, this book reveals how these national museums have been used to create a sense of national self, place the nation in the arts, deal with the consequences of political change, remake difficult pasts, and confront those issues of nationalism, ethnicity and multiculturalism which have come to the fore in national politics in recent decades.
National Museums combines research from both leading and new researchers in the fields of history, museum studies, cultural studies, sociology, history of art, media studies, science and technology studies, and anthropology. It is an interrogation of the origins, purpose, organisation, politics, narratives and philosophies of national museums." 

From: Eunamus

Museum Analytics



Museum Analytics is an online platform for sharing and discussing information about museums and their audiences. For each museum there is a daily updated report with information about online and offline audiences. These reports are an essential tool for communication departments to evaluate and understand their progress.
See - for example - the report generated for the Van Gogh Museum.
Weekly, monthly or annual reports with information about museums are sent by email. You can subscribe to receive a report on the page of a specific museum, city or country. We will never spam you. The emails will only contain the requested information and you can always stop receiving them. We are curious to hear your opinion and feedback. Feel free to contact us at info[at]museum-analytics.org.

The power of a strong community

One of the most powerful aspects of Museum Analytics is the fact that many great museums are brought together online. Information about more than 3000 museums is already included and the list is still growing. Museum Analytics has the potential to make the worldwide presence of museums and their impact on our daily lives visible. We believe that transparency empowers the museum community by making its presence in the world clear. We would like to instigate the use of open data and open standards. Do you know a museum with an open API or using microformats? Please let us know, we would be interested in expanding Museum Analytics to include other types of information.

Standing on the shoulders of giants

For several years, the information that is now being collected on a daily basis was published in a scattered manner. Some of the references that directly or indirectly have led to the development of Museum Analytics are listed here:
These initiatives were important precedents that led to the development of Museum Analytics where all this information is finally cohesively presented and contextualized.

Acknowledgements

We would like to thank the following individuals for beta testing an early version of Museum Analytics:
  • Annelies Termeer, Eye
  • Hein Wils, Stedelijk Museum
  • Ilse van Zeeland, Naturalis
  • John Stack, Tate
  • Kirstie Beaven, Tate
  • Lotte Baltussen, Beeld en Geluid Instituut
  • Matt Morgan, Metropolitan Museum of Art
  • Michel Langendijk, Virtueel Platform
  • Museum Nerd
  • Museum Sukkel
  • Nancy Proctor, Smithsonian Institution
  • Nate Solas, Walker Art Center
  • Nik Honeysett, Getty center
  • Patricia Villanueva Illanes, Laboral
  • Petra van der Ree, The Netherlands Architecture Institute
  • Rachel Clements, Imperial War Museum
  • Sandra van Dongen, Museum Boijmans Van Beuningen
  • Sean Redmond, Solomon R. Guggenheim Museum
  • Susan Hazan, Israel Museum
  • Vera Bartels, Museum Boerhaave
  • Victor Samra, Museum of Modern Art
Museum Analytics has been initiated by INTK in the Netherlands. INTK researches and develops online strategies primarily for cultural organizations and creates critical interventions that reflect on art, technology and society. Feel free to contact us at rui[AT]intk.com

Il caso dell’Art Institute of Chicago: fuori tutti i volontari bianchi dal museo

Fonte dell'immagine: The Federalist Negli Stati Uniti, presso l’Art Institute of Chicago (AIC) si è aperto un caso che potrebbe essere d...