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Un blogtour per raccontare il Lago di Bolsena

Se Laura Patara mi coinvolge in una esperienza di conoscenza del territorio, posso essere certa che sarà qualcosa di speciale perché lei non è una tour operator come ce ne sono tanti. Lei va oltre le cose ovvie e scontate, è una "cercatrice di storie". Lo ha dimostrato, negli ultimi anni, in varie occasioni, facendoci conoscere iniziative culturali particolari, piccole produzioni locali che superano l'aspetto commerciale per cercare di mantenere in vita - talvolta per ricreare dopo l'oblio dei secoli - metodi di coltivazione e di produzione antichi. 

Lo scorso sabato 5 marzo, a distanza di alcuni mesi dal primo blogtour dedicato all'olio d'oliva della Tuscia, sono stata invitata a prendere parte al blogtour Dagli Etruschi ai Farnese in doppia veste, sia come blogger (http://museumsnewspaper.blogspot.it/http://archaeologicaljournalism.blogspot.it/, https://trevignanoromano.wordpress.com/)  sia come direttrice del Museo della Navigazione nelle Acque Interne di Capodimonte, sul Lago di Bolsena


Una delle tappe del tour, infatti, era proprio questo piccolo ma importante museo, nato nel 2010 per custodire un prezioso reperto: la piroga monossila dell'età del bronzo rinvenuta presso l'Isola Bisentina, a Punta Calcino, nelle acque antistanti la cittadina di Capodimonte. 


Ho raccontato ai presenti che per il museo è stata scelta una impostazione museografica particolare che ha preferito non imporre da subito al visitatore una serie di informazioni sulla piroga, sul suo rinvenimento, sul contesto ambientale e cronologico, ecc. ecc., in modo che la visita possa essere gestita dal visitatore stesso in base alle proprie esigenze. Chi vorrà vivere solo l'aspetto emozionale, dato dall'incontro con un reperto così suggestivo per l'immaginario collettivo, potrà farlo. Chi sentirà il bisogno di continuare ad approfondire, potrà accedere ad ulteriori informazioni grazie alle schede di sala che sono a disposizione dei visitatori per la lettura. 



Spero di riuscire in tempi brevi a rendere nuovamente fruibile la mediateca dove sarà possibile accedere anche al materiale video in dotazione al museo, tutto incentrato sul tema della navigazione in Italia centrale (vedi, per esempio, il documentario "L'ultimo mastro d'ascia").



La piroga di Punta Calcino custodita nel Museo della Navigazione nelle Acque Interne di Capodimonte (VT), presso il Lago di Bolsena

La seconda tappa del blogtour è stato il Museo del Costume Farnesiano di Gradoli. Tutto il gruppo, composto dai blogger Francesca Pontani (Tusciatimes), Vincenzo Allegrezza (AllegrezzadiOliodiOliva), Paola Romi e Antonia Falcone (Professione Archeologo), Geraldine Meyer, (Discovery Tuscia), Sandra Morlupi (Quarto Spazio Tour Operator), Francesca Mazzara Toto (direttrice d'albergo) e Norma Hengstenberg (guida turistica), sfidando la pioggia e le rigide temperature, si è trasferito a Gradoli, sulla sponda settentrionale del Lago di Bolsena.



Qui, dopo un breve saluto del Sindaco, Luigi Buzi, siamo stati accolti dal vicesindaco Rosanna Ceccarelli e dal direttore del museo, Fulvio Ricci che ci ha illustrato tutti i segreti di questo splendido allestimento e della cornice che lo accoglie, il Palazzo Farnese, dove è ubicato anche il Comune di Gradoli.





Splendidi i costumi, riprodotti sulla base dei dipinti e delle stampe dell'epoca, che spaziano dagli abiti aristocratici a quelli popolari e a quelli ecclesiastici. Il periodo cronologico d'interesse è quello tra XV e XVII secolo. La collezione è molto ben illustrata e l'allestimento presenta anche delle ceramiche, rinvenute in un butto all'interno del Palazzo Farnese, alcuni strumenti per la lavorazione della lana e un bellissimo telaio del 1800. 

Foto di gruppo a Palazzo Farnese
Dopo questa entusiasmante visita, siamo tornati a Capodimonte dove ci attendeva il nostro momento di degustazione e di shopping! Laura ci ha portato in campagna, presso La Bella Verde, in località Palazzetta, Via Verentana 47, km 17. Qui ogni sabato mattina si svolge la vendita diretta di prodotti locali biologici, come lo straordinario pane prodotto con una qualità di grano antica, il Gentil Rosso, che era largamente usato in Italia agli inizi del '900 ma poi fu sostituito, intorno agli anni '30, con altri tipi di grano, più produttivi e quindi più adatti alla coltivazione intensiva. Il Gentil Rosso, quindi, ci riporta al sapore del pane di altri tempi e vi posso assicurare che la differenza è notevole. Provare per credere! Si tratta, inoltre, di un grano a basso contenuto di glutine e che non richiede trattamenti chimici. Vantaggi non da poco! Altrettanto buona la caciottina, semplice o al timo, ottenuta con caglio vegetale (cardo selvatico). E poi la ricotta, lo yogurt, il miele, il polline, i dolci, l'olio extravergine d'oliva, ecc. 
Penso che questo posto diventerà meta di altre mie personali escursioni nella campagna di Capodimonte!

Dopo questo piacevole intermezzo, tutti insieme abbiamo invaso la casa di Laura, nel centro storico di Capodimonte, per un pranzo a base di prodotti locali! Per me l'esperienza purtroppo ha avuto termine qui, ma i colleghi blogger hanno proseguito nel pomeriggio con la visita ad una monumentale tomba etrusca di VII/VI sec. a. C. in località Maccarino, San Lorenzo Nuovo, accompagnati da Luigi Catena (vedi il post della collega archeologa e blogger Francesca Pontani su Archeotime). Per scoprire i racconti degli altri blogger partecipanti basta seguire Tuscia in Rete! Il racconto si è svolto anche in diretta sui principali social network, utilizzando gli hashtag #DiscoverTuscia e #TusciaStories.


Tuscia in Rete è anche su Twitter e su Instagram.

L'oro della Tuscia: un blogtour per raccontarlo

Ho il piacere di ospitare nel mio blog il racconto di un’esperienza culturale “immersiva” nelle tradizioni produttive tipiche della Tuscia, sul filo tematico dell’olio di oliva. Così come ho scritto, poco tempo fa, sull’azienda aretina Tarazona, ora ho deciso di dare spazio al blogtour “Lazio, terre dell’olio” perché sono convinta che esista una relazione molto stretta tra la visita di un museo e l’osservazione delle tradizioni ancora vive di un territorio, se non nel tipo di “oggetto” culturale che contraddistingue le varie esperienze, di certo nelle identiche sensazioni che si provano e nell’arricchimento interiore che in entrambi casi ci viene donato.

Il blogtour #oliveoillands è stato organizzato da PAPER MOON Tour Operator (Laura Patara) insieme a QUARTO SPAZIO Agenzia di viaggi e Tour operator (Sandra Morlupi). Hanno preso parte all'evento i blogger e giornalisti Liliana Comandè, Philiip Curnow, Giuseppina Marcolini, Laura Patara (Paper Moon), Francesca Pontani, Paola Romi, Mauro Sciambi e Geraldine Meyer. 


Foto di Francesca Pontani

C’è un tipo di turismo che, al di là della ricerca di beni e servizi di qualità, si preoccupa soprattutto dell’autenticità dell’esperienza turistica, ovvero della conoscenza approfondita del territorio. La memoria del viaggio può mettere radici solide solo attraverso l’esercizio di tutti e cinque i sensi, sollecitando ciascuno con i modi e i tempi di lavoro e di vita dei luoghi visitati. Quando Laura Patara, tour operator viterbese, mi ha invitata a prendere parte al blogtour dedicato al progetto “Lazio, terre dell’olio”, svoltosi tra Viterbo e Vetralla, ho subito accettato con entusiasmo e con grande interesse, conoscendo molto bene l’idea di turismo che Laura propone ormai da vari anni, così legata alla valorizzazione della cultura, delle tradizioni e delle produzioni locali. Questo è il racconto della parte centrale del primo giorno, cui ho preso parte, e che ho voluto suddividere in base ai miei ricordi “sensoriali”.

L’olfatto e il tatto

Dopo la visita ai luoghi notevoli della città di Viterbo, come la Piazza del Comune, il Palazzo dei Papi e il Quartiere San Pellegrino, ho raggiunto il gruppo da Mario Matteucci, un anziano imprenditore che gestisce un frantoio in piena Viterbo, al Paradosso. Il Sig. Matteucci produce l’olio con la spremitura a freddo e usa ancora i fiscoli, i filtri di  fibra vegetale che hanno la funzione di separare la polpa delle olive dal succo. Ho nella mente il ricordo del profumo pungente delle olive spremute, quell’odore erbaceo che già prelude al prodotto finale, e la sensazione della superficie ruvida dei fiscoli che il sig. Mario crea ancora artigianalmente con grande maestria.


Foto di Francesca Pontani

La vista e l’udito

Mi sono immersa nella bellezza dell’oliveto dell’azienda Degiovanni di Vetralla in cui si produce l’olio extra vergine d’oliva biologico “Supremo”; ho ascoltato il vento che muoveva le fronde degli olivi, ho riposato lo sguardo nel verde della campagna, ho osservato i raggi del sole che filtravano attraverso i rami degli alberi. Un attimo dopo, a pochi passi da quella pace, il fragore delle macchine che eseguono le varie fasi di produzione dell’olio non mi ha infastidito: era il rumore del lavoro, dell’energia necessaria per creare un prodotto di qualità. Ho seguito con interesse la separazione delle olive dai rami e dalle foglie, il lavaggio, la spremitura, immaginando questo ciclo produttivo ripetersi giorno per giorno, dopo la raccolta delle olive.


Foto di Francesca Pontani

Il gusto

Come dimenticare la splendida acquacotta della signora Benedetta, la proprietaria del ristorante di Vetralla, aperto fin dalla fine degli anni ’50? Ricette semplici ma con tutto il sapore di queste terre. Lo stesso piatto che i contadini viterbesi mangiavano anche cento, duecento anni fa: eredità da conservare con cura per tanti motivi, non da ultimo la sua indubbia bontà. 


La foto della Signora Benedetta è di Norma Hengsberger

E poi il gusto dell'olio d'oliva, degustato con la guida di Andrea Degiovanni, e quello dei deliziosi vini biologici prodotti dall'azienda Chiarini-Wulf di Vetralla.


Un bel viaggio nell’Italia che produce. #oliveoillands



Aggiornamento al programma del 3° Convegno Nazionale Piccoli Musei (Amalfi 5-6 novembre 2012)

Un momento del 2° Convegno Nazionale Piccoli Musei


Il 3° Convegno Nazionale dei Piccoli Musei si svolgerà ad Amalfi il 5-6 novembre prossimi.

Sono previste tre sessioni:

1. Piccoli Musei e Turismo (ore 16.00 del 5 novembre)

2. Esperienze e buone prassi gestionali e di didattica museale (ore 9.30 del 6 novembre)

3. I Musei fuori dai Musei. Esperienze di Rete tra Piccoli Musei e fonti di finanziamento (ore 11.30 del 6 novembre)

Se volete proporvi per testimonianze e relazioni scriveteci subito.

Abbiamo fatto una convenzione con il Consorzio albergatori di Amalfi per chi vuole partecipare al prossimo Convegno Nazionale dei Piccoli Musei. La proposta per il soggiorno è di 2 notti in formula di mezza pensione in hotel 3 stelle.

L'offertrta include:

N. 2 pernottamenti in camera doppia con prima colazione a buffet, 2 pranzi o cene comprensivi di 1 primo, 1 secondo, 1 contorno, 1 dessert (bevande escluse), 2 escursioni guidate, gli ingressi ai 3 Piccoli Musei di Amalfi (Museo della Carta, Museo della Bussola e del Ducato di Amalfi, Museo del Duomo).

Costo del pacchetto per 2 notti: Euro 120 per persona per l'intero soggiorno (supplemento camera doppia uso singola Euro 30).
Possibilità di prolungamento del soggiorno alla tariffa di Euro 55 giornaliere per persona al giorno in mezza pensione (Euro 65 nel caso di doppia ad uso singolo).
Il pacchetto è fruibile a partire dal giorno 4.11.2012.
 
Per prenotare: e.mail amalfi.alberghi@gmail.com

L'Associazione Nazionale Piccoli Musei intende valorizzare i Piccoli Musei e promuovere una cultura gestionale specifica per i Piccoli Musei affinchè essi siano un reale ed efficace strumento per la promozione e la valorizzazione dei territori, sia in senso culturale che economico. Per fare ciò è necessario unire le forze, confrontarsi, far conoscere le idee e i progetti virtuosi. Chi desidera associarsi può visionare lo statuto nel sito web ufficiale www.piccolimusei.com. Il costo dell'iscrizione è di 50 euro annui.

Il caso dell’Art Institute of Chicago: fuori tutti i volontari bianchi dal museo

Fonte dell'immagine: The Federalist Negli Stati Uniti, presso l’Art Institute of Chicago (AIC) si è aperto un caso che potrebbe essere d...