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#MuseumWeek 2016: dialogare con musei vicini e lontani


Si è conclusa da una settimana la MuseumWeek 2016 e i risultati di quest’ultima edizione dimostrano che l’evento sta diventando di anno in anno una straordinaria occasione d’incontro e di confronto soprattutto tra i professionisti museali e gli analisti del settore. I dati statistici rilevati durante la settimana di svolgimento della MuseumWeek sono eccezionali: 3.500 i musei partecipanti da 75 paesi nel mondo (di cui 355 musei italiani), 664 mila i tweet con hashtag #museumweek, visti 294 milioni di volte. Un traguardo notevole se si considera che lo scorso anno a partecipare erano in 2800 e che i musei italiani erano 259, numero peraltro quadruplicato rispetto al 2014.

Ogni giorno della settimana (dal 28 marzo al 3 aprile) è stato contraddistinto da un hashtag diverso corrispondente ad un tema da seguire: l’hashtag che ha raccolto il maggior numero di commenti è #LoveMW (domenica 3 aprile) con un totale di 22.5k post pubblicati su Twitter. Al secondo posto c’è #ZoomMW (sabato 2 aprile).
Ben cinque i musei presenti nella top ten mondiale dei musei più attivi durante la #MuseumWeek: l’account dell'area archeologica di Massaciuccoli romana(@MassaciuccoliRo), il Museo Corona Arrubia (@Coronarrubia), il Museo Bergallo (@museobergallo), il Museo Tattile di Varese (@museotattile_VA) e il Museo Archeologico del Distretto Minerario Rio nell'Elba (@MuseoRioElba).

In Italia, oltre agli account già presenti nella classifica mondiale, gli altri musei più attivi sono stati il Museo Archeologico di Cagliari (@MuseoArcheoCa), l’Ufficio Beni Archeologici della Provincia Autonoma di Trento (@BeniArcheo), Musei in Comune Roma (@museiincomune), il Museo della Navigazione nelle Acque Interne (@MuseoPiroga), il Museo del Setificio Monti (@Museo_Setificio), Trasimeno Lake (@TrasimenoLake) e il Museo e Pinacoteca Civica Palazzo Mazzetti (@PalazzoMazzetti).

Al di là di questi dati, l’aspetto più importante è sicuramente il coinvolgimento di un così elevato numero di musei nel mondo e, in particolare, in Italia. 

MuseumWeek non è una gara, non è una vetrina per i musei che vi partecipano, sebbene non si possa negare che la visibilità guadagnata sia un grande vantaggio, ma è soprattutto un dialogo. 

Personalmente considero di fondamentale importanza insistere su questo aspetto perché nei giorni scorsi ho avuto occasione di leggere critiche soprattutto nei confronti di musei più piccoli che spesso hanno maggiori difficoltà ad organizzarsi ed anche a produrre contenuti con maggiore frequenza rispetto ai grandi musei. 


Dovrebbe essere chiaro che un piccolo/medio museo non può vantare la collezione del Louvre né avere il suo repertorio fotografico, ma se i dati statistici servono a qualcosa, sicuramente sono utili per dimostrare che le competenze, l’entusiasmo e il desiderio di comunicare non sono mancati nemmeno a quei musei italiani che, pur potendo contare su pochi mezzi e risorse, abbiamo poi visto affiancare il British Museum, il Louvre, il Prado e l’Hermitage nella classifica mondiale dei musei più attivi. 

Se la MuseumWeek può essere considerata un dialogo - o meglio ancora, un insieme di dialoghi - allora è ragionevole immaginare che in una manifestazione che è durata dalle 6 alle 10 ore giornaliere, se non di più, durante l’arco di un’intera settimana, il registro formale abbia dovuto ogni tanto cedere il passo a quello colloquiale. 
Se nei dialoghi sono sortiti dei “buongiorno” o “buonanotte” ai colleghi dei musei co-partecipanti e ai propri followers, o qualche frase rimarcante l’entusiasmo di essere parte di una grande manifestazione, questo non dovrebbe essere disapprovato, ma visto, piuttosto, come l’espressione di un coinvolgimento reale e appassionato. Sarebbe ingiusto, però, non vedere il grande lavoro che i musei italiani hanno compiuto durante la MuseumWeek, twittando contenuti di grande interesse. 
E’ stato molto bello leggere i dialoghi, osservare la formazione di piccole “reti” e di collegamenti sia con realtà vicine che con quelle più lontane. Ciascuno ha cercato di trovare un modo di essere nella MuseumWeek nel modo più adatto alle proprie esigenze, al tipo di istituzione, ai risultati che si è cercato di ottenere. 


Se ad un osservatore esterno la MuseumWeek è sembrata caotica è perché non ha recepito che questo tipo di manifestazione non si può vivere da “osservatori” ma solo da partecipanti. Non potrebbe essere altrimenti, trattandosi di un evento mondiale che coinvolge milioni di voci, ma lo scopo della MuseumWeek, lo ripeto, non è la produzione collettiva di un contenuto, ma piuttosto la creazione di dialoghi basati sui contenuti, sullo scambio di opinioni e sul confronto, a beneficio prima di tutto del settore dei musei e della categoria dei professionisti museali che, senza alcun dubbio, da questa manifestazione hanno ottenuto un rafforzamento del senso di appartenenza alla categoria. Mi è sembrato ottimo anche il dialogo con i followers e con gli analisti del settore che hanno partecipato all’evento. Non ci si può aspettare che al di fuori di questo ambito ci possa essere una partecipazione di massa. Mi sembra improbabile che questo possa avvenire e quindi si dovrebbe anche smettere di ripetere ogni anno che è mancata la partecipazione del pubblico. Non è questo il tipo di manifestazione che può catturare una platea di non specialisti, prima di tutto per la sua durata: nessuno che non sia professionalmente coinvolto avrebbe la costanza di seguire un evento lungo un’intera settimana per molte ore al giorno. Inoltre Twitter è considerato ancora un social network di nicchia che, tra l’altro, è in continuo calo e ultimamente gli accessi sono scesi del 28%. E’ normale che non si riesca a intercettare il “cittadino medio” che probabilmente preferisce altre piattaforme social.

E’ necessario, piuttosto, utilizzare tutte le potenzialità della MuseumWeek per creare reti virtuali tra i musei, così come è avvenuto soprattutto a partire dalla scorsa edizione, migliorando notevolmente la comunicazione, un settore che solo fino a tre anni fa ci vedeva tra i musei meno attivi d’Europa. Ora possiamo con orgoglio dimostrare che la situazione è decisamente cambiata!

Vinum, storia del vino nell'Italia antica

In occasione dell'edizione speciale di #smallmuseumtour, dedicata al tema "I musei, il cibo, l'alimentazione", patrocinata da Expo Milano 2015, Maurizio Pellegrini, responsabile del Laboratorio di Didattica e Promozione visuale della Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell'Etruria meridionale ci ha fatto omaggio del suo documentario "Vinum, Storia del vino nell'Italia antica", espressamente ridotto e adattato per la visione su Twitter durante #smallmuseumtour.
Buona visione!

Anteprima di #smallmuseumtour speciale #EXPO Milano 2015

Domani, lunedì 4 maggio, alle ore 15, appuntamento su Twitter per l'anteprima di #smallmuseumtour, l'iniziativa social promossa da Associazione Nazionale Piccoli Musei: parleremo dei musei che parteciperanno, delle tematiche, della ultimazione del calendario in relazione ai mesi di giugno e luglio.
Ci sarà del materiale da vedere e soprattutto faremo in modo che anche l'anteprima si trasformi in un bel dialogo tra professionisti museali, studiosi e pubblico.

Piccoli musei e #MuseumWeek: un modello di comunicazione attiva e interattiva

Alcune considerazioni a margine della manifestazione internazionale che ha riunito su Twitter 2800 musei di tutto il mondo

di Caterina Pisu

1- Analisi grafica de La Magnetica inerente l'attività dei musei italiani durante la #MuseumWeek 2015




A circa dieci giorni dalla conclusione di #MuseumWeek 2015 mi sembra opportuno tirare le somme di questo importante avvenimento social che, come è stato ampiamente divulgato da molti specialisti e da vari organi di informazione, è molto cresciuta rispetto alla prima edizione del 2014, coinvolgendo più di 2800 musei di 77 Paesi. Ben 259 delle adesioni sono arrivate dall’Italia, numero quadruplicato rispetto al 2014. Già dopo la prima edizione di #MuseumWeek si era avvertito un aumento di interesse da parte dei musei italiani per la comunicazione 2.0 e i dati di quest’anno ne sono stati la conferma. Si è trattato di una presenza non solo numericamente rilevante ma, in molti casi, anche molto incisiva. I dati diffusi dagli organizzatori di #MuseumWeek nel corso della manifestazione hanno evidenziato i dieci musei che hanno twittato, ritwittato e replicato di più (fig. 2); tra questi sono presenti quattro musei italiani: al primo posto l’Area archeologica di Massaciuccoli Romana, al secondo l’Antiquarium di Porto Torres, all’ottavo il Museo dell’Orologio di Bergallo, al decimo il Museo Archeologico del Distretto Minerario di Rio nell’Elba. L’Associazione Nazionale Piccoli Musei / APM – che lo scorso anno era tra le prime tre istituzioni culturali più attive della manifestazione – quest’anno, con lo sdoppiamento dell’account in @piccolimusei e @piccolimusei2, ha svolto ugualmente un ruolo rilevante, soprattutto di impulso al dialogo, risultando essere anche tra gli account più menzionati (http://www.socialmeteranalysis.it/museum-week-2015-twitter-contagia-i-musei/)
2 - I dieci musei più attivi durante la #MuseumWeek (dal sito http://museumweek2015.org/en/twitter-space/)

E’ interessante notare che tre dei quattro musei della “top ten”, Area archeologica di Massaciuccoli, Antiquarium di Porto Torres e Museo Archeologico del Distretto Minerario di Rionell’Elba, insieme ad altri musei molto produttivi durante la settimana dei musei su Twitter o a quelli che comunque hanno fatto sentire la propria presenza (tanti i musei che hanno interagito tra loro e con l'APM: il Museo della Fondazione Querini di Venezia, il Museoarcheologico virtuale di Ercolano/MAV il Museo Civico di Fucecchio, il Museodelle Palafitte di Fiavè, il Museo Civico di Maglie, il Museo della Memoria Locale di Cerreto Guidi/MuMeLoc, il Museo della Centuriazione Romana, il Museo della Bora, il Museo del Carbone, il Museo Ceriodi Capri, il Museo dei Tasso e della Storia Postale, il Museo della Ceramica di Montelupo, il Museo di Villa Bighi, il Castello Cavour di Santena, il Museo “G.Filangieri”) sono stati protagonisti delle due edizioni di #smallmuseumtour, una iniziativa ideata lo scorso anno dall’APM per Twitter e che ha avuto, tra i suoi migliori risultati, quello di aver dato vita ad una comunità virtuale di  musei, di professionisti museali, di specialisti e di followers, tuttora molto dinamica. Il Museo Archeologico Nazionale “G. A. Sanna”, Poli Museo della Grappa e il Parcoarcheologico di Poggio La Croce, che non hanno ancora partecipato a #smallmuseumtour ma che saranno tre dei musei presenti nelle prossime edizioni, sono già ben inseriti sin da ora in questa comunità. Infine, è proseguita l’interazione anche con altri musei che seguono i nostri account pur non avendo ancora preso parte direttamente ad iniziative collegate con l’APM: tra questi il Museo dell’Orologio di Bergallo, il Museo Etno Antropologico e dell'Emigrazione Valguarnerese, il Museo Civico di Belriguardo, il Museo CarloZauli, il Museo Civico di Belluno, il Museo Etrusco di Populonia, il Museo Tattile di Varese, il Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah/MEIS, il Museo d'Arte e Scienza di Gottfried Matthaes, il Parco Rupestre Lama D'Antico e il Palazzo Civico delle Arti di Agropoli, per citarne solo alcuni.

In occasione di #MuseumWeek, dunque, non è stato necessario concordare alcuna strategia comune. Il dialogo tra i musei si è attivato spontaneamente grazie all’esistenza di questa “rete” virtuale già consolidata. L’APM si è posta come obiettivo quello di essere parte attiva del dialogo utilizzando da un lato l’immissione di contenuti propri, dall’altro il rilancio di quelli prodotti dai musei. In una manifestazione come #MuseumWeek, di lunga durata e che ha visto coinvolti più di 76.000 utenti con un flusso di circa 270.000 tweet, ottenere visibilità era importante. Sui social network è necessario non solo postare contenuti ma anche interagire. Questa forma di comunicazione ha un senso se è bidirezionale/multidirezionale o si rischia di trasferire sui social lo stesso “modello gestionale autoritario” che impedisce  la “comunicazione e l’interazione culturale e sociale” e soprattutto la “partecipazione collettiva alla produzione di valore culturale” (Elisa Bonacini, v. http://piccolimusei.blogspot.it/2013/11/il-museo-partecipativo-sintesi-della.html).

Pertanto, a mio parere e alla luce di queste considerazioni, il tipo di comunicazione adottato dai piccoli musei italiani è stato ben concepito in quanto ha favorito il dialogo museo/museo e museo/followers, ha rafforzato la comunità virtuale preesistente e l’ha ampliata includendo nuovi musei, quali il Sistema museale di Ugento, il Museo Civico del Setificio Monti e il Museo della Vita contadina Cjase Cocèl. Intensa, come si è detto, anche la partecipazione di molti followers, per la gran parte specialisti/cultori della materia o comunque persone attive in ambito culturale e in particolare nel settore dei musei, come Valerio Deidda (@ArT9it),  Massimiliano Zane (@mz_arte), Luisa Moser (@MoserLluisa), Leontina Sorrentino (@LeontinaDAB), Daniele Cei (@danielecei), Rossella Luciano (@Rossella_l2014), Veronica Ramos (@ramosveronica86), Concetta Lapomarda (@conclapo), Valentina Caffieri (@ValenCaffieri), Anna Marras (@annamao), Marta Coccoluto (@MartaCoccoluto), Maria Stella Bottai (@Stellissa), Marzia Dentone (@MarziaDentone), Silvia Andreozzi e Monica Palmeri (fondatrice e caporedattore di Zebrart.it: @silviaandreozz1, @MonicaPalmeri, @zebrartit).

Si è detto che tantissimi sono stati i tweet e le repliche, numerosissimi anche i retweet, una funzione affatto banale di Twitter e quanto mai necessaria in una manifestazione come #MuseumWeek in cui si voleva da una parte “amplificare” la portata di un tweet e dall’altra mantenere tutta la propria rete unita e partecipe del dialogo in corso. La visibilità ottenuta è stata ricambiata dall’attenzione di nuovi followers che si sono aggiunti alla rete già esistente. E’ stato importante anche mantenere costante il flusso di tweet e retweet; ciò ha comportato un impegno notevole, dovendo coprire fino a 14 ore giornaliere. Contenuti, dialoghi informali, immagini e attività varie sono stati distribuiti in questo lungo arco di tempo, mantenendo sempre alto il livello di interesse generale, piacevole e mai noiosa la conversazione, a tratti divertente come è giusto che sia in un evento con le caratteristiche di #MuseumWeek e come dimostra, in effetti, il gradimento manifestato più volte dai followers. I musei hanno dato di sé una nuova immagine, più vicina alle persone, più dialogante e quindi meno “ingessata” nel ruolo istituzionale.

E’ importante rilevare che il vantaggio dei piccoli musei rispetto alle grandi istituzioni museali (le quali spesso affidano la comunicazione alle società in house), è che la gestione dei social media in molti casi è operata direttamente dallo staff dei musei senza alcun tipo di mediazione esterna. Ciò determina una comunicazione più libera, colloquiale e più immediata nell’interazione. Quest’anno si può affermare che sia stato raggiunto un risultato eccezionale, quindi, non solo in termini di partecipazione ma soprattutto per il grande cambiamento che in particolare i piccoli musei stanno operando per aprirsi all’esterno e per essere luoghi di produzione culturale e di fruizione attiva e interattiva.

L’aspetto che si cercherà di migliorare riguarda la partecipazione del pubblico più lontano dal mondo dei musei: si tratta di una sfida non facile ma che i piccoli musei sono in grado di affrontare con le giuste strategie, iniziando, per esempio, da un maggior uso dei social nei rapporti con le scuole. Le prime sperimentazioni di questo tipo sono già state fatte per esempio dal Museo Civico di Maglie nel corso di #MuseumSchool.
Tenendo conto della grande apertura dei musei nei confronti della comunicazione social, come ha dimostrato l’edizione 2015 di #MuseumWeek, le prospettive per il futuro sono senza dubbio molto promettenti.

Di seguito, una selezione di tweet postati durante la #MuseumWeek appena conclusa:




I piccoli musei italiani campioni della #MuseumWeek

Continua la "maratona" internazionale dei musei su Twitter con la manifestazione #MuseumWeek. Finora ben 153,597 i tweets e 336,090 i retweets, molto più dell'edizione dello scorso anno, ma la novità è data soprattutto dalla presenza italiana nella top ten di questi primi cinque giorni della settimana, piccoli musei che si sono affiancati alle grandi istituzioni museali del mondo:




dal Museo Archeologico di Porto Torres al Museo e Area archeologica di Massaciuccoli Romana, dal Museo Bergallo al Museo Archeologico di Rio Elba. In questa settimana anche l'Associazione Nazionale Piccoli Musei si è mostrata molto attiva con i suoi due account @piccolimusei (Caterina Pisu) e @piccolimusei2 (Ilenia Atzori), entrando spesso nella top ten. Tanti altri musei "piccoli" si sono distinti per la grande partecipazione a #MuseumWeek in questi giorni.
I numeri dimostrano il grande cambiamento del mondo dei piccoli musei italiani in questi ultimi due anni: sempre più comunicativi e presenti sui social con tematiche interessanti, molto impegnati nella didattica e in molte attività che implicano uno stretto rapporto con il pubblico sia reale che virtuale.
Ieri Twitter, in occasione della giornata dedicata a #familyMW è stato invaso da migliaia di tweet sulle attività didattiche dei musei e sulle manifestazioni speciali da questi organizzate a favore delle famiglie.





Domani e dopodomani le ultime due giornate della #MuseumWeek, da non perdere per chi non avesse ancora seguito la manifestazione.

Countdown per #MuseumWeek 2015: da lunedì via ai cinguettii!




Ancora pochissimi giorni e avrà inizio MuseumWeek 2015. Da lunedì 23 fino al 29 marzo 2015, avremo sette giorni da vivere in total immersion in uno spazio virtuale, quello di Twitter, in cui confrontarci, discutere, dialogare e anche giocare e divertirci con i professionisti museali, gli specialisti, i comunicatori e gli appassionati.

Questo è il sito web ufficiale della manifestazione: http://museumweek2015.org/en/

L'account Twitter è https://twitter.com/MuseumWeek
L'Associazione Nazionale Piccoli Musei sarà presente con i suoi due account: @piccolimusei (Caterina Pisu) e @piccolimusei2 (Ilenia Atzori). Il nostro compito sarà quello di dare sostegno ai piccoli musei che parteciperanno a #MuseumWeek, rilanciare i loro tweet e cercare di animare le giornate della #MuseumWeek dei piccoli musei italiani!

I musei che non si fossero ancora iscritti possono farlo da qui.

Ricordo che nei giorni feriali i vari temi incoraggeranno la comunicazione online, mentre nel week-end si darà maggiore risalto alla partecipazione attiva dei visitatori.  Ogni giorno i cinguettii si scateneranno su temi differenti, ecco l'elenco completo:

Lunedì 23 marzo
#secretsMW
Lunedì fate scoprire al pubblico la vita quotidiana delle vostre istituzioni, il “dietro le quinte” e magari anche qualche segreto ben custodito.

Martedì 24 marzo
#souvenirsMW
Martedì invitate il vostro pubblico a condividere i ricordi che hanno di una loro visita al museo, ad esempio attraverso un oggetto (foto, magnete, mug, libro, cartolina) o un incontro o un momento che ha lasciato il segno. Per i bookshop interni sarà l’occasione ideale per presentare i propri prodotti di punta.

Mercoledì 25 marzo
#architectureMW
Mercoledì raccontate la storia del vostro edificio, dei suoi giardini, del suo quartiere e dei suoi luoghi emblematici. Un modo per presentare la vostra istituzione da un’altra prospettiva.

Giovedì 26 marzo
#inspirationMW
Giovedì invitate il pubblico a catturare, intorno a sé, dei contenuti correlati alle specializzazioni delle vostre istituzioni! L'arte, la scienza, la storia, l’etnografia... sono dappertutto intorno a noi. E con gli smartphone ormai tutti noi possiamo inventare e creare.

Venerdì 27 marzo
#familyMW
Venerdì presentate al pubblico tutto ci  che offre la vostra istituzione per rendere una visita in famiglia o con la scuola un’esperienza indimenticabile: in loco (contenuti online, aree dedicate, audioguide, laboratori, visite guidate…) o online (materiale didattico, opuscoli, giochi). E incoraggiate il pubblico a condividere la sua esperienza.

Sabato 28 marzo
#favMW
Sabato sarà il giorno dei colpi di fulmine! Incoraggiate i visitatori a condividere - con una foto, un video o un Vine - ci  che hanno amato di più del museo. Approfittatene per mettere in evidenza i fiori all’occhiello delle vostre istituzioni (opere, dispositivi, spazi…) e utilizzate Twitter come strumento per orientare la visita!

Domenica 29 marzo
#poseMW
Domenica invitate i vostri visitatori a considerare il museo come un set e a mettersi al centro della scena. Pose, memi, selfie, … lasciate che il pubblico occupi lo spazio a modo suo. Stimolate la partecipazione con l’aiuto del personale dell’istituzione!

Ilenia Atzori ci racconta #smallmuseumtour


Chi ancora non conosce #smallmuseumtour potrà leggere la bella intervista che Ilenia Atzori, coordinatrice regionale Sardegna dell'Associazione Nazionale Piccoli Musei, ha rilasciato a Zebrart.it. Il secondo ciclo di incontri virtuali con i musei presenti su Twitter terminerà il 27 febbraio, ma siamo già al lavoro per preparare il terzo ciclo, durante l'estate. I musei che sono interessati possono contattarci via mail a piccolimusei@hotmail.com.

#smallmuseumtour: incontro con il Museo Archeologico Virtuale di Ercolano




Domani su Twitter nuovo appuntamento di #smallmuseumtour, il progetto social dell' Associazione Nazionale Piccoli Musei.  Icontreremo il Museo Archeologico Virtuale di Ercolano-MAV e sarà posssibile rivolgere domande al direttore Ciro Cacciola.
Il MAV è gestito dalla Fondazione C.I.V.E.S., la quale, grazie ad un accordo con il Comune di Ercolano e con la Provincia di Napoli, si è assunta l'onere di riqualificare un ex edificio scolastico destinandolo a sede del museo.
Il MAV è stato inaugurato l'8 luglio del 2008 ed è un vero e proprio centro di cultura e tecnologia applicata ai beni culturali, un'eccellenza del settore tra le più avanzate in Italia. Il museo ospita un percorso virtuale e interattivo che accompagna il visitatore a rivivere emozioni e sensazioni che lo riportano indietro nel tempo, fino ad un attimo prima la famosa eruzione del Vesuvio del 79 d.C.. 
 Nel sito http://www.museomav.it/ si possono trovare molte informazioni ma domani lo stesso direttore del Museo potrà soddisfare eventuali curiosità che riguardano il museo, la sua organizzazione e la sua gestione. Sarà un tour virtuale di grandissimo interesse, pertanto vi attendiamo numerosi come sempre!

Nel cuore dei musei

Il 7 novembre inizia su Twitter il secondo ciclo di #smallmuseumtour
Dopo la sperimentazione della scorsa estate, dal 7 novembre riprende #smallmuseumtour, l'iniziativa cui l'Associazione Nazionale Piccoli Musei ha dato vita su Twitter per creare un dialogo tra gli utenti del social network e i curatori dei musei che aderiscono a #smallmuseumtour.
Le modalità do svolgimento non cambiano: otto immagini che saranno "twittate" nel tempo di un'ora o qualcosa di più, inframezzate dal commento e dalle spiegazioni dei direttori o di altri professionisti museali oppure dei responsabili di associazioni, di fondazioni o di istituzioni che gestiscono i musei.
Immagini tratte dal sito http://www.zazzle.co.uk/museum+conservator+gifts
Otto immagini possono sembrare poche per conoscere un museo, ma sono solo lo spunto per alimentare una fitta serie di domande e risposte che animano immancabilmente ogni tour. Ed è questa la finalità di #smallmuseumtour: parlare del museo con chi lo conosce dal di dentro e lo vive ogni giorno, potendo così trasmettere al pubblico l'anima stessa di quel museo.
Immagini tratte dal sito http://www.zazzle.co.uk/museum+conservator+gifts

Per il secondo ciclo sono stati previsti inizialmente 9 tour ma molto probabilmente sarà necessario prolungare il calendario fino a febbraio. Hanno già confermato la propria partecipazione: l'Area archeologica di Massaciuccoli Romana, che inaugurerà il nuovo ciclo; il Museo Civico Archeologico del Distretto minerario di Rio nell'Elba; il Museo delle Maschere Mediterranee di Mamoiada; il Museo Archeologico Virtuale di Ercolano; il Museo delle Palafitte di Fiavè; il Museo "Ignazio Cerio" di Capri, a gennaio. In occasione del tour di quest'ultimo museo, il Presidente del Centro Caprense "Ignazio Cerio", il Prof. Filippo Barattolo, sarà affiancato dagli studenti del Corso di Laurea in Cultura e Amministrazione dei Beni Culturali dell'Università di Napoli Federico II.
Attendiamo conferma da altri musei della Puglia, della Sicilia, e ancora dalla Toscana e dalla Sardegna. Sarà rappresentata tutta l'Italia come nel primo ciclo.
Di seguito, gli appuntamenti di novembre:


L'auspicio è che #smallmuseumtour sia ancora una bella occasione per parlare tutti insieme di musei, per conoscerne tutti gli aspetti, anche quelli che solitamente non emergono durante una visita tradizionale, e per scoprire quei musei di cui si parla poco ma che hanno tanto da raccontare e da offrire. 
Vi aspettiamo venerdì 7 novembre, ore 15. Seguiteci su Twitter attraverso l'hashtag #smallmuseumtour e i nostri account @piccolimusei e @piccolimusei2.
Immagini tratte dal sito http://www.zazzle.co.uk/museum+conservator+gifts


#SMALLMUSEUMTOUR, SECONDO CICLO: 3 NOVEMBRE 2014 - 23 GENNAIO 2015

Ci stiamo preparando al secondo ciclo di #smallmuseumtour e abbiamo bisogno della collaborazione di altri 9 musei che desiderano mettersi a disposizione del pubblico di Twitter per far conoscere le collezioni, le attività, la vita e la missione del museo. Chi desidera può prenotarsi e richiedere informazioni anche via e-mail a piccolimusei@hotmail.com. Ricordo che #smallmuseumtour è una sorta di visita virtuale dei musei che si svolge in otto "tappe": ogni tappa è costituita da una immagine o da un video: può trattarsi di un oggetto del museo o di un ambiente o di una attività in svolgimento. #smallmuseumtour è soprattutto uno strumento per mettere in contatto i curatori (o altre figure professionali del museo) con il pubblico, in modo speciale con coloro che, per vari motivi, non hanno la possibilità di raggiungere fisicamente il museo, ma con tutti, in generale, anche in preparazione di una visita futura. Le "visite" si svolgeranno, come si è detto, su Twitter, e avranno la durata di un'ora, un'ora e un quarto al massimo, con cadenza settimanale; un museo diverso ogni settimana. Sono disponibili le settimane del 3-7 novembre, 10-14 novembre, 17-21 novembre , 24-28 novembre, 1-5 dicembre, 8-12 dicembre, 5-9 gennaio, 12-16 gennaio , 19-23 gennaio. E' possibile scegliere un giorno a piacimento, dal lunedì al venerdì. L'orario previsto per ciascun "tour" è dalle 15.00 alle 16.00, salvo altre specifiche richieste.
Per rivedere quanto è stato fatto durante il primo ciclo di #smallmuseumtour e quanto se ne sia parlato anche dopo: https://tagboard.com/smallmuseumtour/search

 

#smallmuseumtour: visitiamo virtualmente un piccolo museo



Il 90% dei musei italiani è di piccole e piccolissime dimensioni. Spesso si tratta di patrimoni quasi sconosciuti ma che meriterebbero di essere valorizzati e usufruiti da tutti perché “il viaggio in un piccolo museo è un viaggio verso l'autenticità” (Giancarlo Dall’Ara).
Non sempre, però, per le ragioni più disparate, è possibile muoversi per raggiungere questi luoghi: il lavoro, la salute, i costi di un viaggio, impediscono a molti di godere di questo svago culturale.
Alcuni grandi musei sono riusciti a superare queste difficoltà grazie, per esempio, a soluzioni web avanzate che consentono di effettuare visite virtuali, ma un piccolo museo che non ha le stesse risorse finanziarie come può risolvere il problema? L’aiuto viene dai social media e, in questo caso particolare, da Twitter.
L’Associazione Nazionale Piccoli Musei ha così deciso di lanciare una nuova iniziativa su Twitter, #smallmuseumtour, una serie di visite guidate virtuali che, nel corso di un’ora, permetteranno a tutti coloro che lo desiderano, di conoscere un piccolo museo attraverso otto “tappe”, con la guida dei curatori. Ogni “tappa” corrisponde all’immagine di un oggetto o di un angolo del museo, di una postazione, di qualsiasi dettaglio che il curatore riterrà utile per condurre la sua visita guidata. Sarà possibile interagire con i curatori, porre domande e dialogare, esattamente come si farebbe durante una visita reale.

Il primo degli 11 appuntamenti previsti fino alla fine di luglio, sarà lunedì 12 maggio. Dalle ore 15.00 alle 16.00 tutti “sintonizzati” su Twitter per visitare virtualmente il Museo del Bottone di Santarcangelo di Romagna, in compagnia del suo direttore, Giorgio Gallavotti. Ogni settimana sarà possibile visitare un museo diverso. Il giorno e l’ora potranno variare, ma se ne darà notizia in largo anticipo. Basta tenere d’occhio l’hashtag #smallmuseumtour.

Altre informazioni:

Quando il museo chiude per restauri: i tanti vantaggi del buon uso dei social media


Foto tratta da http://seamsandstitches.files.wordpress.com


Quando si dice che i social media possono essere molto utili alla comunicazione museale, si pensa, solitamente, a situazioni di routine. Ma è proprio nei momenti non usuali che i nuovi mezzi di comunicazione possono essere un’ancora di salvezza. Ecco che cosa è successo al Museo di Storia Naturale di Oxford quando lo scorso anno è stato chiuso per restauri.
Poco prima della chiusura, lo staff ha cominciato a preoccuparsi che la gente si dimenticasse dell'esistenza del museo. I social media sono sembrati l’unica soluzione per “restare vivi”. Si poteva continuare a mantenere il contatto con la gente e contemporaneamente mostrare il lato più giocoso del museo? Valeva la pena tentare.
Per prima cosa è stato creato un apposito blog per il periodo di chiusura, Darkened not Dormant, che dimostrava che stavano accadendo tante cose anche se il museo era chiuso: per esempio rivelando il mistero dei graffiti in stile vittoriano ritrovati durante i lavori di restauro del tetto; oppure seguendo i programmi outreach dello staff educativo.
Dopo il blog, il secondo obiettivo è stato Twitter: è stato scelto l’account @morethanadodo che ha riscosso subito successo assicurando un buon numero di followers. Quando, il 15 febbraio, è stato riaperto il museo dopo 14 mesi di restauri, si è avuto un incremento di followers su Twitter ed è stato lanciato anche un account Instagram. Il blog è stato archiviato ed è iniziato il lavoro per il nuovo blog, More than a Dodo, che non servirà soltanto per promuovere programmi ed eventi, ma soprattutto per raccontare nuove storie e per spiegare come funziona il museo.

Che cosa sarebbe successo senza l’aiuto dei social media? Sicuramente il museo avrebbe dovuto interrompere o ridurre notevolmente il suo dialogo con la comunità e, una volta riaperto, ci sarebbe voluto del tempo per tornare alla condizione precedente la chiusura. Il periodo occorso per i restauri, invece, non solo non ha inibito la comunicazione del museo, ma l’ha addirittura incrementata, procurando molti altri  followers su Twitter.
Ci sono abbastanza spunti per riflettere e per convincere i responsabili di musei ancora reticenti ad aprirsi finalmente ai nuovi mezzi di comunicazione facendone un uso intelligente e vantaggioso.

Il caso studio è tratto da un articolo di Rachel Parle, interpretation and education officer presso l’Oxford University’s Museum of Natural History, Museum Practice, 15.04.2014

#followasmallmuseum: i piccoli musei su Twitter



L'Associazione Nazionale Piccoli Musei lancia una campagna per la presenza dei piccoli musei su Twitter
Durante la settimana di #MuseumWeek, i dati hanno indicato l'Associazione Nazionale Piccoli Musei tra i protagonisti di questo evento in Europa. Ma questo non basta. L'APM rappresenta i piccoli musei ma c'è bisogno che anche ogni piccolo museo faccia sentire la propria voce su Twitter e c'è da dire che non sono molti quelli che approfittano di questa opportunità. 

E' lecito chiedersi per quale motivo un piccolo museo dovrebbe decidere di creare un proprio account Twitter. I motivi sono molteplici: Twitter è uno strumento straordinario che, limitando i messaggi a soli 140 caratteri, obbliga a dare subito un senso compiuto al testo che si intende postare. Uno dei vantaggi più importanti è che si può comunicare ed essere seguiti o seguire chiunque anche se non fa parte della propria reti di contatti. Ciò permette di ottenere molti nuovi followers ogni volta che un tweet risulta essere di interesse generale per molti. Un beneficio non trascurabile che permette ad un piccolo museo di ottenere molta visibilità. Gi hashtag, inoltre, permettono di individuare gli argomenti di proprio interesse e di contrassegnare anche i propri tweets con hashtag che danno la possibilità a chi ricerca le stesse tematiche di rintracciarli immediatamente. 

Molto più di Facebook, Twitter permette di creare delle vere e proprie reti tra account che condividono gli stessi interessi e questo è un notevole vantaggio per i piccoli musei che possono confrontarsi con le altre realtà museali, dialogare e trovare nuove ispirazioni per la propria progettazione culturale. Invitiamo, dunque, i piccoli musei a creare subito il proprio account Twitter e a contrassegnare il primo tweet con il seguente hashtag: #followasmallmuseum

Da domani e per un tempo indeterminato, l’Asssociazione Nazionale Piccoli Musei cercherà i musei che avranno utilizzato questo hashtag e li aiuterà a conoscere le altre realtà museali che sono già attive su Twitter. Vi aspettiamo!

#MuseumWeek: l'analisi de La Magnética

Dopo l'intensa settimana di #MuseumWeek, dal 24 al 30 marzo, la società spagnola di marketing e comunicazione La Magnética ha condotto un’analisi molto approfondita sui numeri che hanno caratterizzato questa manifestazione. Più di 180,000 i tweets, più di 40,000 gli utenti e 600 i musei che hanno preso parte al grande evento.
La Magnética ha preso in considerazione tutti quei profili che hanno twittato con l’hashtag #museumweek e le varie interrelazioni che si sono create tra gli utenti. La rete risultante è la seguente e prende in considerazione i quattro paesi europei che hanno aderito all’iniziativa: Regno Unito, Francia, Spagna e Italia.



Gli utenti più attivi sono al centro delle varie reti. I colori rappresentano la struttura della comunità, cioè quei gruppi che hanno mostrato una forte interazione fra i propri membri e si vede che questi gruppi coincidono quasi perfettamente con le quattro nazioni partecipanti.

La grandezza dei cerchi è proporzionale alle menzioni inviate e ricevute. I musei con maggiore rilevanza tra i quattro paesi europei già citati sono dunque: Palazzo Madama da Torino (@palazzomadamato), l’Associazione Nazionale Piccoli Musei (@PiccoliMusei) da Roma e il Centre Pompidou da Parigi (@centrepompidou).


Qui sotto un dettaglio della comunità italiana che vede Palazzo Madama e l’Associazione Nazionale Piccoli Musei come i due centri più attivi della rete italiana. 



Qui il report completo de La Magnética.

Volontari e social media

I consigli di Mar Dixon anche per i piccoli musei




In un articolo del 16 settembre 2013 di Museum Practice, Mar Dixon, social media manager di Kids in Museums, ci spiega come i volontari possono essere una risorsa importante per una organizzazione no profit. 
In Kids in Museums (associazione che cerca di dare voce alle famiglie che visitano musei e gallerie della Gran Bretagna) i volontari operano in ogni settore. Mar Dixon ha iniziato a collaborare come social media manager circa tre anni fa. Quando ha iniziato, il principale account era Twitter, che allora contava circa 3.000 followers (ora ne ha 17.400). Il primo obiettivo che Dixon si è prefisso è stato quello di fare in modo che Kids in Museum diventasse più reattivo e aperto. Per costruire una strategia di social media che funzionasse e che si fondasse sulla collaborazione di volontari era necessario innanzitutto consolidare sia la fiducia nei confronti dei volontari che quella nei confronti dei followers. Dopo che gli altri canali (Facebook e Linkedin) furono attivati, Dixon cercò altri volontari affinché a loro volta promuovessero Kids in Museums attraverso quei social networks.
Il concetto era semplice: più voci che sostenevano i loro canali e più i followers avrebbero saputo che Kids in Museums era lì pronto a interagire con loro. Ma utilizzare dei volontari può comportare dei rischi per l'organizzazione?
Secondo Dixon la risposta è semplice: non sarebbero stati invitati a far parte di Kids in Museums se ci fossero state preoccupazioni al riguardo. "I volontari sono collaboratori favolosi ed essi stessi hanno un grande rispetto per il loro ruolo. Possono accadere errori? Si possono commettere degli sbagli? Naturalmente. Tutti noi siamo caduti vittime del senso dell'umorismo scatenato dalle “correzioni automatiche”. Ma invece di eliminarli, questi errori si tengono intenzionalmente. Almeno ciò dimostra che Kids in Museums è gestito da esseri umani e che i followers hanno a cuore la loro presenza online nonostante qualche piccola svista. Se un nuovo volontario commette un errore, gli viene fatto capire che è tutto ok e che non è solo. Viene messo al corrente degli sbagli più divertenti che sono stati commessi da altri in modo che superi il senso di inadeguatezza o il timore. Dixon ricorda quella volta che sbagliò l'indicazione del giorno, martedì al posto di venerdì, o quella volta che gli capitò di menzionare per errore un museo al posto di un altro. Dopo quelli errori il mondo non è finito e questo ha dato modo ai followers di uscire allo scoperto e di farsi sentire per correggerlo in modo ironico. La parte difficile, invece, è infondere fiducia nei volontari affinché capiscano che la loro voce merita di essere ascoltata. I corsi di formazione sono utili, ma non sono sempre i volontari hanno la possibilità di partecipare.
In certi casi si cerca di comunicare a distanza con loro per aiutare a costruire la fiducia in loro stessi e affinché comprendano che quell'account Twitter o Facebook appartiene anche a loro. E' importante che i volontari abbiano una certa autonomia perché Kids in Museums deve seguire molti differenti progetti, workshop ed eventi, e quindi non può seguire anche una pianificazione per quanto riguarda i tweets. 
Dixon è anche convinto che i social media debbano essere innanzitutto sociali prima che strumenti di promozione. Quando diversi progetti sono in lavorazione simultaneamente si cerca di coordinare e di equilibrare il volume delle condivisioni online. Per questo è stata studiata una strategia molto semplice da seguire che include i seguenti punti:

- Utilizzare sempre le proprie iniziali. Questo aiuta i followers a capire chi dei due o più utilizzatori principali sta usando l'account.  

- Verificare prima i tempi prima di condivisione per assicurarsi che non sia già in atto un'altra conversazione. Inserire un aggiornamento su uno workshop e subito dopo su un evento diverso confonde i followers.

- E’ giusto che i responsabili dei progetti di Kids in Museums desiderino promuovere il loro lavoro e farlo conoscere ai followers, ma dobbiamo anche ricordare che  i social media non devono essere utilizzati solo come strumento di pubblicità ispirato al marketing. 

  • Incoraggiare i followers a partecipare attivamente.

  • Ascoltare i volontari e fare in modo che le loro esigenze sia no ascoltate. Ad esempio, alcuni volontari preferiscono usare Facebook più di Twitter, allora si è fatto in modo che gli account Facebook e Twitter siano collegati in modo che tutto ciò che viene condiviso su Facebook sia postato automaticamente anche in Twitter


Altre linee guida fondamentali della strategia di Kids in Museum sui social media sono:  


  • Niente parolacce.
  • Controllare sempre i collegamenti prima della condivisione.
  • Non avviare una conversazione e lasciarla a metà.


La maggior parte di queste indicazioni è dettata dal comune buon senso e sembra quasi ovvia, ma all'atto pratico, in giro sui social media è più difficile vederle attuate di quanto si pensi. Affidare il proprio social media ai volontari dovrebbe essere, in ogni caso, una meravigliosa esperienza. In due anni Kids in Museums è riuscito a costruire la propria rete sui social media con Twitter che ha visto un aumento di oltre il 366% e Linkedin e Facebook ugualmente cresciuti in maniera esponenziale. E tutto questo grazie ai volontari. Penso, allora, ai piccoli musei, per esempio, che spesso lamentano che la mancanza di personale impedisce loro di essere sui social media. Ecco, questa può essere una soluzione. I consigli di Mar Dixon valgono quanto per le organizzazioni no profit quanto per quelle strutture museali che non hanno le risorse finanziarie per avere del personale destinato esclusivamente alla comunicazione sul web. In questo caso i volontari possono svolgere un ruolo importantissimo per dare visibilità e voce a quei musei.


#MuseumWeek: terminata anche la seconda giornata



#MuseumWeek, che si si sta svolgendo questa settimana dal 24 al 30 marzo, sta riunendo su Twitter innumerevoli musei e gallerie del Regno Unito, di Francia, Italia e Spagna: un evento senza precedenti che sta evidenziando chiaramente la posizione sempre più importante che i social media hanno assunto nel mondo della cultura e dei musei in particolare.
Oggi i musei e le gallerie si sono cimentati con i loro followers in una simpatica gara di quiz e indovinelli, #MuseumMastermind. E' stata una vera e propria maratona, durata per ore e, in qualche caso, ancora in corso.

E' incredibile quanto entusiasmo sta suscitando questa iniziativa: musei grandi e piccoli, insieme, sono ormai entrati in amicizia tra loro e con i followers e tutto lascia supporre che si creeranno dei legami duraturi che ci porteranno ad interagire con maggior frequenza anche nel futuro. Mi sono contata anch'io con gli altri perché da ieri sto seguendo tutta l'iniziativa sia a titolo personale sia come rappresentante dell'Associazione Nazionale Piccoli Musei. E spero che questa esperienza possa servire anche a mettere in luce la grande capacità di comunicare e di essere culturalmente molto attivi e propositivi dei tanti piccoli musei che sono attualmente su Twitter. Come amo dire: piccoli musei dalle grandi vedute!

#MuseumWeek. Tutti i musei su Twitter dal 24 al 30 marzo: istruzioni per l'uso



Dal 24 al 30 marzo si svolgerà la "Settimana dei Musei" su Twitter. Seguendo l’hashtag #MuseumWeek tutti avranno la possibilità di connettersi direttamente con le strutture museali e con chi ne ha la responsabilità, postando tweet, immagini e video. Parteciperanno i più grandi musei d’Europa, come la Tate Modern Gallery, il Museo della Scienza di Londra, Musei e Gallerie di Leeds, il Museo del Louvre, il Museo d’Orsay, il Chateau de Verasailles, il Museo del Prado, la Fundación Dalí, il Museo Picasso e il Reina Sofía.
Ma di che cosa si tratta esattamente?
Partiamo dal dato di fatto che ogni giorno migliaia di istituzioni culturali e di musei di tutto il mondo utilizzano regolarmente Twitter per comunicare.
#MuseumWeek è l’occasione per evidenziare l’importanza di questo strumento e per “convincere” altri utenti ad utilizzarlo. Twitter ci permette di abbattere le barriere che dividono, solitamente, i professionisti dei musei dal pubblico; può aiutare a far capire in che cosa consiste il lavoro di un curatore e che cosa si vuole comunicare attraverso le collezioni del museo. Regno Unito, Francia, Spagna e Italia si sono uniti per incoraggiare i musei ad aprirsi a questa forma di dialogo con il pubblico. Oltre ai grandi musei già citati, ci piacerebbe se qualche “piccolo” museo aderisse all’iniziativa. 
Ecco alcune delle motivazioni, tratte dal blog Museum Librarians and ArchivistsGroup, che potrebbero convincervi a partecipare:
Perché dovremmo essere coinvolti?
  • Tu sei la persona che ha la posizione migliore per promuovere le collezioni del tuo museo e il tuo lavoro
  • Se twitterai sotto la bandiera di un evento come #MuseumWeek sarai certo di avere un enorme ampliamento del tuo pubblico virtuale  
  • Si tratta di un evento divertente
  • Avrai l’opportunità di aggiungere qualcosa di nuovo al tuo CV
  • Se questa sarà la tua prima esperienza di utilizzo di Twitter per promuovere le tue collezioni e il tuo lavoro, lo farai attraverso un grande evento!
Come si svolgerà?
Ogni giorno, dal 24al 30 marzo, #MuseumWeek avrà un tema e quindi un hashtag diverso. Ciò renderà l'evento più gestibile e vi aiuterà a concentrare i vostri sforzi. Ecco i temi cui dovrete dedicare i vostri tweets:
24 Marzo: Un giorno nella vita (#DayInTheLife) Per esempio, raccontate che cosa fate nella vostra giornata al museo…
25 Marzo  Metti alla prova la tua conoscenza (#MuseumMastermind) Qualche quiz sui contenuti del vostro museo?
26 marzo La tua storia (#MuseumMemories) La storia del vostro museo e la vostra (ovviamente in relazione al museo), aneddoti, ecc.
27 marzo  Edifici dietro l'arte (#BehindTheArt) 
28 marzo  Chiedi all'esperto (#AskTheCurator) Facciamo domande al curatore
29 marzo  MuseumSelfies (#MuseumSelfies) Avanti con le vostre foto!
30 marzo I vincoli portano alla creatività (#GetCreative) Si può essere creativi anche in 140 caratteri!

Per partecipare basta compilare questo modulo
Per saperne di più:
  • @MarDixon è uno dei migliori esperti nell’uso di Twitter e nelle migliori strategie da utilizzare per fare in modo che i musei utilizzino al meglio questo strumento per promuovere il museo e farlo amare dal pubblico.  Ha scritto la guida 'Tutto quello che dovete sapere' sull'evento. #MuseumWeek - Perché (e come) tutti dovrebbero essere coinvolti
  • Cercate l’hashtag #MuseumWeek e seguite le persone che ne stanno già parlando.
Buon lavoro e buona Settimana dei Musei!

Il caso dell’Art Institute of Chicago: fuori tutti i volontari bianchi dal museo

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