APRE IL MUSEO DELL’ARTE CONTADINA DI LUCITO, IN MOLISE

Aprirà al pubblico il prossimo 9 maggio alle 16,30 il Museo dell’Arte contadina di Lucito. La struttura intitolata “Lucito...un Monumento rurale per l’arte contadina Molisana” si trova in via Gabriele Pepe.

 L’iniziativa nasce dalla volontà di promuovere e diffondere la scoperta, la conoscenza e la salvaguardia degli attrezzi agricoli del passato in tutti i suoi aspetti. Il progetto è stato realizzato grazie al Bando del Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013. Il museo è entrato a far parte dell'Associazione Nazionale Piccoli Musei, «un vanto unico - afferma l’ideatore del progetto Christian Agricola per questa piccola realtà e questa regione».




All'inaugurazione è prevista la presenza del sindaco di Lucito, il presidente del Gal Molise verso il 2000, il presidente dell’associazione nazionale dei Piccoli Musei Italiani, il Presidente della regione Molise e l’assessore regionale alle politiche agricole. Seguirà la visita guidata al museo da parte della dottoressa Ilaria Di Cillo, laureata all'Università degli Studi del Molise in Archeologia Beni Culturali e Turismo che si è occupata in modo volontario di restaurare, inventariare e catalogare gli oltre 600 pezzi che saranno esposti nel museo.
Articolo tratto dal sito primonumero.it.

Nepal, ecco il patrimonio culturale annientato dal terremoto: le foto

Libere riflessioni sulle Invasioni Digitali



Invasioni Digitali si è imposta all’attenzione del pubblico ormai da alcuni anni, invitando le persone a visitare i luoghi della cultura e a condividerne fotografie e video attraverso i social media. Osservando le Invasioni che si sono svolte in questi anni e che si stanno compiendo proprio in questi giorni, si nota la quasi totale assenza, con poche eccezioni, di un “racconto” delle varie iniziative. Intendo, con questo, non tanto la creazione di storify realizzati dopo gli eventi, ma il racconto dell’Invasione mentre questa è in corso. Un esempio può essere Urban Experience, cui ho avuto occasione di prendere parte non molto tempo fa, a Viterbo.
Chi non partecipa realmente all’evento, infatti, rimane escluso, e le foto, soprattutto quelle postate su Twitter, spesso sono corredate da poche descrizioni. Ciò comporta che, nell’insieme, le Invasioni non siano altro che un’ampia panoramica di tanti luoghi culturali che rischia, però, nel suo insieme, di apparire indistinta. Inoltre, mancando delle efficaci forme di “racconto”, chi segue dall’esterno non viene coinvolto, soprattutto dal punto di vista emotivo, e quindi si osservano poche interazioni esterne. La “partecipazione” collettiva sui social è un aspetto fondamentale e indispensabile per un evento che vuole promuovere la comunicazione digitale. Il primo impegno dovrebbe essere, dunque, non solo la condivisione di immagini (e possibilmente di contenuti) ma soprattutto l’interazione con il resto della comunità digitale.


La sensazione che Invasioni Digitali non faccia emergere le singole esperienze in modo più visibile si evidenzia anche nella consuetudine, prevista dal regolamento, di scattare una foto di gruppo finale con il cartello recante la scritta “Invasione compiuta”. Questo dettaglio, apparentemente poco rilevante, in realtà contribuisce a rendere le iniziative meno “personali”. Se infatti ogni Invasione si concluderà in maniera identica, soprattutto per quanto riguarda lo slogan utilizzato, sarà problematico individuare delle differenze tra un evento e l’altro; invece, se al posto dello slogan uguale per tutti, il cartello venisse utilizzato per inviare un messaggio più soggettivo, una breve frase che sia in grado di rappresentare con estrema sintesi i sentimenti del gruppo che ha compiuto quella determinata Invasione, scelta con l’aiuto di ciascuno (operazione che aiuterebbe anche a elaborare l’esperienza), allora non solo le Invasioni apparirebbero meno standardizzate, ma gli Invasori assumerebbero un ruolo ancora più attivo. 



Nuova apertura delle sale del Museo Archeologico di Tuscania

Il primo maggio, alle ore 11,00 al Museo Nazionale Archeologico di Tuscania, la Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria Meridionale, riapre al pubblico le sale che ospitano i reperti provenienti da alcune fra le più importanti necropoli rupestri dell’Etruria interna. A testimonianza del prestigio raggiunto dagli abitanti della città nel periodo arcaico troviamo le lastre che decoravano edifici provenienti dalla necropoli di Ara del tufo e i preziosi corredi rinvenuti nelle camere funerarie dei tumuli di Guado Cinto. Un unicum, nel vasto panorama delle necropoli rupestri, è rappresentato dalla tomba a Casa con Portico della necropoli di Pian di Mola, che offre un modello di edilizia privata/sacrale del VI sec. a.C. . L’esposizione museale si conclude con gli opulenti corredi funerari dell’aristocrazia dell’età ellenistica, a testimonianza della prosperità economica del territorio
Il Museo Nazionale Archeologico di Tuscania è aperto al pubblico tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle ore 8,30 alle ore 19,30. L’ingresso è gratuito.
 

Museo archeologico Nazionale Tuscanese

Largo Mario Moretti, 1

01017 Tuscania

FEDERICO GORI / COME AFFERRARE IL VENTO


Pistoia, Palazzo Fabroni 9 maggio / 26 luglio 2015

Inaugurazione venerdì 8 maggio 2015, ore 18
con aperitivo in terrazza e apertura fino alle 22
Inaugurerà venerdì 8 maggio p.v., alle ore 18.00, a Palazzo Fabroni (Pistoia, via Sant’Andrea 18) la mostra FEDERICO GORI/COME AFFERRARE IL VENTO. Promossa e organizzata dal Comune di Pistoia/Palazzo Fabroni, e curata da Marco Pierini, la mostra è un’iniziativa realizzata con la collaborazione del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci nell’ambito del progetto regionale “Cantiere Toscana Contemporanea”. È sponsorizzata da Publiacqua.
Progettata interamente per le sale del secondo piano di Palazzo Fabroni, l'esposizione si lega al contesto architettonico e storico dell’edificio in maniera organica, in un equilibrio compositivo pensato ad hoc per gli spazi del museo, in modo che il tutto appaia come un’unica, grande installazione composta però, al suo interno, da opere differenti per natura, dimensioni e materiali. Si tratta della prima, grande mostra personale che Federico Gori, che vive e lavora a Pistoia, tiene in un istituto museale pubblico.
Ulteriori informazioni:

"ROMAGNANO: VOCI DELLA GRANDE GUERRA"

Inaugurazione della mostra, Sabato 9 maggio 2015 - ore 16.00, presso il Museo Storico
Etnografico della Bassa Valsesia, Villa Caccia - Romagnano Sesia (NO), Viale Antonelli 3

Interviene il prof. Enrico Pagano, Direttore dell'Istituto Storico della Resistenza di Biella, Vercelli e Valsesia

Una storia diversa da quella che i libri sono soliti scrivere.Una sfida, per portare alla luce, non solo gli eventi, ma le persone, ciascuna con le sue debolezze, le sue emozioni ed i suoi sogni. Dopo cento anni, queste voci tornano a farsi sentire attraverso le lettere dei combattenti, gli oggetti d’epoca, i libri, le spiegazioni degli esperti e le interpretazioni teatrali.
Una lente di ingrandimento sulla storia locale inserita nel contesto mondiale.
Un’iniziativa pensata per i giovani, così che possano conoscere questo aspetto del conflitto, ma anche per chi, questi racconti, li ha ascoltati dalla bocca dei nonni.
Mettere in luce l’umanità in una fase storica dove ciò che è prevalso è stato il disumano, per comprendere cosa ha realmente significato questa guerra, per chi l’ha vissuta e per tutti noi.
 
La mostra resterà aperta dal 9 maggio al 12 luglio, negli orari di apertura del museo.
Per informazioni:
tel/fax  0163.827237
            347.5391441
            393.2776391
e-mail 
info@museostoricoromagnano.it

MINTURNAE SINGAPORE

Il viaggio di Augusto e Livia
Minturnae, Museo. Galleria delle statue, 3 maggio 2015, ore 10.30

In occasione della partenza delle statue di Augusto e Livia per la mostra “Cleopatra” organizzata da The Singapore Pinacothèque de Paris presso il Fort Canning Park di Singapore (Singapore 29 maggio- 13 settembre 2015) la Direzione del Comprensorio archeologico di Minturnae organizza per domenica  3 maggio   un incontro sul tema “ MINTURNAE  SINGAPORE Il viaggio di Augusto e Livia” per ripercorrere la storia del gruppo scultoreo dal rinvenimento agli ultimi restauri, con una “finestra” sulla Mostra, illustrata dal curatore Prof. Giovanni Gentili, e la presentazione del programma di conferenze sul tema “Minturnae al tempo di Cleopatra (tra Cesare e Augusto)” nei mesi giugno-ottobre.


Programma

ore 10,30 Introduzione del Soprintendente A. Russo

ore 11,00 G.R. Bellini: Augusto e Livia

ore 11,30 P. Cocchieri- E. Montanelli:  I restauri

ore 12,00 G.Gentili: Cleopatra- La mostra di Singapore

ore 12,30 G.R.Bellini- Minturnae-Singapore….. durante la mostra


Comprensorio archeologico di Minturnae
Via Punta Fiume- Marina di Minturno
0771-680093

Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell'Etruria Meridionale
Email: sar-laz@beniculturali.it

International Museum Day, 18 maggio 2015

Museums for a sustainable society
Every year since 1977, ICOM has organised International Museum Day (IMD), which represents a unique moment for the international museum community. On this day, participating museums plan creative events and activities related to the International Museum Day theme, engage with their public and highlight the importance of the role of museums as institutions that serve society and its development. The objective of International Museum Day is to raise awareness of the fact that, “Museums are an important means of cultural exchange, enrichment of cultures and development of mutual understanding, cooperation and peace among peoples.” Organised on and around 18 May each year, the events and activities planned to celebrate IMD can last a day, a weekend or a whole week. Participation in International Museum Day is growing among museums all over the world. In 2014, more than 35,000 museums participated in the event in over 140 countries from all continents.
Ogni anno, dal 1977, ICOM celebra l’International Museum Day: importantissimo appuntamento di condivisione internazionale dei valori fondamentali del museo, al di là dei confini geografici e delle disponibilità finanziarie dei diversi Paesi e istituti. Il tema Museums for a sustainable society –­ Musei per una società sostenibile è dedicato al ruolo che i musei possono avere nel costruire una società sostenibile; oggi, una delle maggiori sfide è infatti adattare i modi di vivere e di sviluppo della società in rapporto alla natura. Questa transizione in direzione di una società sostenibile richiede nuovi modi di agire e di pensare e i musei svolgono un ruolo fondamentale, promuovendo lo sviluppo sostenibile e collaborando, quali laboratori di buone pratiche. I musei possono inoltre svolgere attività di sensibilizzazione nei confronti dell’opinione pubblica sulla necessità di una società meno dispendiosa, più cooperativa e capace di utilizzare le risorse nel rispetto dell’ambiente. Il tema del 2015 mira a promuovere la consapevolezza dell’intera società circa le attuali conseguenze dell’azione umana sul nostro pianeta e l’assoluta necessità di cambiare modelli economici e sociali.
ICOM Italia invita quindi i musei non solo ad avviare iniziative di sensibilizzazione delle comunità di riferimento, ma a riflettere sul tema della sostenibilità a partire dalle proprie Istituzioni. Si chiede ai musei di segnalare le iniziative che intendono realizzare ai rispettivi Coordinamenti regionali e a comunicarle entro il 5 maggio scrivendo a:
Ulteriori informazioni:

La nuova pagina Facebook del blog Museums Newspaper

Da oggi Museums Newspaper avrà anche una sua pagina Facebook che avrà lo scopo non solo di rilanciare i post sui social ma anche di ampliare i contenuti con notizie selezionate da tutto il mondo.
Spero che l'iniziativa sia gradita!

https://www.facebook.com/museumsnewspaper?fref=nf&pnref=story

Vivere i musei oltre l'"evento speciale"

Invadere, fotografare, condividere...un'ottima cosa, ma che si faccia in modo che le iniziative facciano germogliare nuove forme di relazione tra pubblico e musei e non si esauriscano nell'entusiasmo di una sola giornata trascorsa insieme. Facciamo, forse, meno fotografie, ma raccontiamo e condividiamo di più sensazioni, sentimenti, riflessioni!

#smallmuseumtour speciale EXPO Milano 2015

 
 
Dal 4 maggio al 3 luglio, salvo eventuali proroghe, si svolgerà una edizione speciale di #smallmuseumtour, l’iniziativa ideata e organizzata dall’Associazione Nazionale Piccoli Musei (APM) per Twitter. Come nelle edizioni “classiche”, anche i tour virtuali dell’edizione speciale si svolgeranno settimanalmente e avranno la durata di un’ora. 
Ogni settimana un museo italiano, i cui contenuti sono incentrati sul cibo e l’alimentazione, darà vita con il proprio account, con l’hashtag #smallmuseumtour e con gli account dell’APM, @piccolimusei e @piccolimusei2, ad un dialogo con i followers utilizzando immagini e brevi video, e rispondendo alle domande che saranno loro poste liberamente dagli utenti di Twitter. Oggetto del dialogo saranno le tematiche proposte dai musei, le iniziative e le attività incentrate sul cibo e l’alimentazione.

Oltre ai musei del cibo, dedicati ad alcune eccellenze dei nostri territori o alle produzioni locali, parteciperanno anche alcuni musei archeologici che affronteranno l’argomento in relazione ai periodi più antichi della storia.

L’edizione speciale di #smallmuseumtour ha ottenuto il patrocinio di EXPO Milano 2015 e siamo lieti, pertanto, di poter offrire il nostro contributo all’evento dando voce ad alcuni fra i tantissimi piccoli musei italiani che ogni giorno diffondono la cultura del cibo e dei prodotti agroalimentari di eccellenza del nostro Paese, e a quei musei che raccontano la storia anche attraverso lo studio delle tradizioni e degli usi alimentari di ogni tempo.

Hanno già aderito all’iniziativa i seguenti musei:

- Museo Nazionale “G. A. Sanna”, Sassari

- Poli Museo della Grappa, sedi di Bassano del Grappa e di Schiavon (VI)

- Museo del Balsamico Tradizionale di Spilamberto (MO)

- Museo dell’Olio e della Civiltà Contadina, Tenuta Amari, Castelvetrano (TP)

- Parco Archeologico di Poggio La Croce (SI)

 Il 4 maggio inaugureremo l’edizione speciale, alle 15, con un’anteprima in cui presenteremo le modalità di svolgimento dell’iniziativa per coloro che non avessero seguito le prime due edizioni “classiche”. In quella occasione, per gentile concessione di Maurizio Pellegrini, responsabile del Laboratorio Didattica e Promozionale visuale della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale, presenteremo anche un video tratto dal documentario “Vinum. Storia del vino nell’Italia antica”, diretto da Maurizio Pellegrini, da cui è stata anche tratta l’immagine ufficiale che rappresenta #smallmuseumtour-speciale EXPO Milano 2105, “I musei, il cibo, l’alimentazione”.

Il primo #smallmuseumtour si svolgerà mercoledì 6 maggio, alle 15, con il Museo Nazionale “G. A. Sanna” di Sassari.

SIME SITEM, ventesima edizione nel 2016

La fiera internazionale per i musei, i luoghi della cultura ed il turismo, che si svolge annualmente a Parigi, cambia logo e location puntando ancora di più sul marketing del turismo


SIME SITEM, la fiera internazionale delle tecniche museografiche, creato dall'OCIM (Office de Coopération et d'Information Muséographiques) a Dijon sotto l’egida del Ministère de l'Education Nationale, quest’anno, giunto alla sua ventesima edizione, cambia sia la location (non più, dunque, il Carrousel du Louvre) che il logo! Le date di svolgimento sono state anticipate, rispetto al solito, al 12-14 gennaio. Dal prossimo anno si evidenzierà maggiormente lo stretto legame che unisce i luoghi culturali con le scienze del turismo. Oggi è sempre più chiaro che qualsiasi luogo culturale è anche un’attrazione turistica. Inoltre, aumentare il numero di visitatori è diventata una necessità vitale, date le scarse risorse finanziarie oggi a disposizione di chi opera nel settore della cultura e del turismo. Pertanto, approfondire le tematiche che sono legate a questi aspetti è stato un passo avanti necessario per il SITEM che è diventata la fiera internazionale per i musei, i luoghi di cultura e il turismo.
Questo è il nuovo logo della manifestazione:
La nuova location sarà Les docks, cité de la mode et du design, sempre a Parigi. Ogni anno sono presenti alla manifestazione anche varie società italiane.

I musei e la "modernità liquida" di Zygmunt Bauman

Zygmunt Bauman
Il sociologo Zygmunt Bauman propone questa spiegazione, considerando che tra il museo di tipo tradizionale e lo spirito del nostro tempo esiste un contrasto insanabile: il museo propone le cose come eterne in una società, la nostra, che ha fatto del momentaneo e dell'effimero la sua bandiera. Per Bauman, allora, "(...) Nella nostra epoca di modernità liquida in cui l'eroe popolare è l'individuo libero di fluttuare senza intralci, l'essere "fissati", "identificati" inflessibilmente e senza possibilità di ripensamento, diventa sempre più impopolare". Un simile individuo non potrà certo sentirsi in alcun modo rappresentato da un'istituzione che ha l'ambizione di classificare, ritrovare radici, costruire certezze. Mentre il museo non troverà facilmente una collocazione in una società in cui vengono meno tutti gli schemi di riferimento fondati sulla loro durata nel tempo, in cui sembra mancare ogni garanzia assicurata dall'impegno e dall'attesa. Conservare per il futuro presuppone un tempo lineare e finalizzato. Nella modernità liquida, siamo di fronte alla "frammentazione del tempo in episodi, ciascuno separato dal suo passato e dal suo futuro, ciascuno chiuso e concluso. Il tempo non è più un fiume, ma un insieme di pozzanghere e piscine".
Tratto da "Immaginare il museo. Riflessioni sulla didattica e il pubblico" a cura di M. T. Balboni Brizza, Milano 2007, cap. III, p. 44.

Piccoli musei e #MuseumWeek: un modello di comunicazione attiva e interattiva

Alcune considerazioni a margine della manifestazione internazionale che ha riunito su Twitter 2800 musei di tutto il mondo

di Caterina Pisu

1- Analisi grafica de La Magnetica inerente l'attività dei musei italiani durante la #MuseumWeek 2015




A circa dieci giorni dalla conclusione di #MuseumWeek 2015 mi sembra opportuno tirare le somme di questo importante avvenimento social che, come è stato ampiamente divulgato da molti specialisti e da vari organi di informazione, è molto cresciuta rispetto alla prima edizione del 2014, coinvolgendo più di 2800 musei di 77 Paesi. Ben 259 delle adesioni sono arrivate dall’Italia, numero quadruplicato rispetto al 2014. Già dopo la prima edizione di #MuseumWeek si era avvertito un aumento di interesse da parte dei musei italiani per la comunicazione 2.0 e i dati di quest’anno ne sono stati la conferma. Si è trattato di una presenza non solo numericamente rilevante ma, in molti casi, anche molto incisiva. I dati diffusi dagli organizzatori di #MuseumWeek nel corso della manifestazione hanno evidenziato i dieci musei che hanno twittato, ritwittato e replicato di più (fig. 2); tra questi sono presenti quattro musei italiani: al primo posto l’Area archeologica di Massaciuccoli Romana, al secondo l’Antiquarium di Porto Torres, all’ottavo il Museo dell’Orologio di Bergallo, al decimo il Museo Archeologico del Distretto Minerario di Rio nell’Elba. L’Associazione Nazionale Piccoli Musei / APM – che lo scorso anno era tra le prime tre istituzioni culturali più attive della manifestazione – quest’anno, con lo sdoppiamento dell’account in @piccolimusei e @piccolimusei2, ha svolto ugualmente un ruolo rilevante, soprattutto di impulso al dialogo, risultando essere anche tra gli account più menzionati (http://www.socialmeteranalysis.it/museum-week-2015-twitter-contagia-i-musei/)
2 - I dieci musei più attivi durante la #MuseumWeek (dal sito http://museumweek2015.org/en/twitter-space/)

E’ interessante notare che tre dei quattro musei della “top ten”, Area archeologica di Massaciuccoli, Antiquarium di Porto Torres e Museo Archeologico del Distretto Minerario di Rionell’Elba, insieme ad altri musei molto produttivi durante la settimana dei musei su Twitter o a quelli che comunque hanno fatto sentire la propria presenza (tanti i musei che hanno interagito tra loro e con l'APM: il Museo della Fondazione Querini di Venezia, il Museoarcheologico virtuale di Ercolano/MAV il Museo Civico di Fucecchio, il Museodelle Palafitte di Fiavè, il Museo Civico di Maglie, il Museo della Memoria Locale di Cerreto Guidi/MuMeLoc, il Museo della Centuriazione Romana, il Museo della Bora, il Museo del Carbone, il Museo Ceriodi Capri, il Museo dei Tasso e della Storia Postale, il Museo della Ceramica di Montelupo, il Museo di Villa Bighi, il Castello Cavour di Santena, il Museo “G.Filangieri”) sono stati protagonisti delle due edizioni di #smallmuseumtour, una iniziativa ideata lo scorso anno dall’APM per Twitter e che ha avuto, tra i suoi migliori risultati, quello di aver dato vita ad una comunità virtuale di  musei, di professionisti museali, di specialisti e di followers, tuttora molto dinamica. Il Museo Archeologico Nazionale “G. A. Sanna”, Poli Museo della Grappa e il Parcoarcheologico di Poggio La Croce, che non hanno ancora partecipato a #smallmuseumtour ma che saranno tre dei musei presenti nelle prossime edizioni, sono già ben inseriti sin da ora in questa comunità. Infine, è proseguita l’interazione anche con altri musei che seguono i nostri account pur non avendo ancora preso parte direttamente ad iniziative collegate con l’APM: tra questi il Museo dell’Orologio di Bergallo, il Museo Etno Antropologico e dell'Emigrazione Valguarnerese, il Museo Civico di Belriguardo, il Museo CarloZauli, il Museo Civico di Belluno, il Museo Etrusco di Populonia, il Museo Tattile di Varese, il Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah/MEIS, il Museo d'Arte e Scienza di Gottfried Matthaes, il Parco Rupestre Lama D'Antico e il Palazzo Civico delle Arti di Agropoli, per citarne solo alcuni.

In occasione di #MuseumWeek, dunque, non è stato necessario concordare alcuna strategia comune. Il dialogo tra i musei si è attivato spontaneamente grazie all’esistenza di questa “rete” virtuale già consolidata. L’APM si è posta come obiettivo quello di essere parte attiva del dialogo utilizzando da un lato l’immissione di contenuti propri, dall’altro il rilancio di quelli prodotti dai musei. In una manifestazione come #MuseumWeek, di lunga durata e che ha visto coinvolti più di 76.000 utenti con un flusso di circa 270.000 tweet, ottenere visibilità era importante. Sui social network è necessario non solo postare contenuti ma anche interagire. Questa forma di comunicazione ha un senso se è bidirezionale/multidirezionale o si rischia di trasferire sui social lo stesso “modello gestionale autoritario” che impedisce  la “comunicazione e l’interazione culturale e sociale” e soprattutto la “partecipazione collettiva alla produzione di valore culturale” (Elisa Bonacini, v. http://piccolimusei.blogspot.it/2013/11/il-museo-partecipativo-sintesi-della.html).

Pertanto, a mio parere e alla luce di queste considerazioni, il tipo di comunicazione adottato dai piccoli musei italiani è stato ben concepito in quanto ha favorito il dialogo museo/museo e museo/followers, ha rafforzato la comunità virtuale preesistente e l’ha ampliata includendo nuovi musei, quali il Sistema museale di Ugento, il Museo Civico del Setificio Monti e il Museo della Vita contadina Cjase Cocèl. Intensa, come si è detto, anche la partecipazione di molti followers, per la gran parte specialisti/cultori della materia o comunque persone attive in ambito culturale e in particolare nel settore dei musei, come Valerio Deidda (@ArT9it),  Massimiliano Zane (@mz_arte), Luisa Moser (@MoserLluisa), Leontina Sorrentino (@LeontinaDAB), Daniele Cei (@danielecei), Rossella Luciano (@Rossella_l2014), Veronica Ramos (@ramosveronica86), Concetta Lapomarda (@conclapo), Valentina Caffieri (@ValenCaffieri), Anna Marras (@annamao), Marta Coccoluto (@MartaCoccoluto), Maria Stella Bottai (@Stellissa), Marzia Dentone (@MarziaDentone), Silvia Andreozzi e Monica Palmeri (fondatrice e caporedattore di Zebrart.it: @silviaandreozz1, @MonicaPalmeri, @zebrartit).

Si è detto che tantissimi sono stati i tweet e le repliche, numerosissimi anche i retweet, una funzione affatto banale di Twitter e quanto mai necessaria in una manifestazione come #MuseumWeek in cui si voleva da una parte “amplificare” la portata di un tweet e dall’altra mantenere tutta la propria rete unita e partecipe del dialogo in corso. La visibilità ottenuta è stata ricambiata dall’attenzione di nuovi followers che si sono aggiunti alla rete già esistente. E’ stato importante anche mantenere costante il flusso di tweet e retweet; ciò ha comportato un impegno notevole, dovendo coprire fino a 14 ore giornaliere. Contenuti, dialoghi informali, immagini e attività varie sono stati distribuiti in questo lungo arco di tempo, mantenendo sempre alto il livello di interesse generale, piacevole e mai noiosa la conversazione, a tratti divertente come è giusto che sia in un evento con le caratteristiche di #MuseumWeek e come dimostra, in effetti, il gradimento manifestato più volte dai followers. I musei hanno dato di sé una nuova immagine, più vicina alle persone, più dialogante e quindi meno “ingessata” nel ruolo istituzionale.

E’ importante rilevare che il vantaggio dei piccoli musei rispetto alle grandi istituzioni museali (le quali spesso affidano la comunicazione alle società in house), è che la gestione dei social media in molti casi è operata direttamente dallo staff dei musei senza alcun tipo di mediazione esterna. Ciò determina una comunicazione più libera, colloquiale e più immediata nell’interazione. Quest’anno si può affermare che sia stato raggiunto un risultato eccezionale, quindi, non solo in termini di partecipazione ma soprattutto per il grande cambiamento che in particolare i piccoli musei stanno operando per aprirsi all’esterno e per essere luoghi di produzione culturale e di fruizione attiva e interattiva.

L’aspetto che si cercherà di migliorare riguarda la partecipazione del pubblico più lontano dal mondo dei musei: si tratta di una sfida non facile ma che i piccoli musei sono in grado di affrontare con le giuste strategie, iniziando, per esempio, da un maggior uso dei social nei rapporti con le scuole. Le prime sperimentazioni di questo tipo sono già state fatte per esempio dal Museo Civico di Maglie nel corso di #MuseumSchool.
Tenendo conto della grande apertura dei musei nei confronti della comunicazione social, come ha dimostrato l’edizione 2015 di #MuseumWeek, le prospettive per il futuro sono senza dubbio molto promettenti.

Di seguito, una selezione di tweet postati durante la #MuseumWeek appena conclusa:




Il caso dell’Art Institute of Chicago: fuori tutti i volontari bianchi dal museo

Fonte dell'immagine: The Federalist Negli Stati Uniti, presso l’Art Institute of Chicago (AIC) si è aperto un caso che potrebbe essere d...