Notizie dal Museo del Bottone

Dopo l'intervista a Giorgio Gallavotti, direttore del Museo del Bottone di Santarcangelo di Romagna, dello scorso 16 giugno, mi piace continuare a seguire questo piccolo, incredibile museo, che è capace di attrarre tanti visitatori da tutto il mondo.
Il direttore, con l'entusiasmo e la passione che lo contraddistinguono, ha scritto un comunicato stampa per far conoscere gli ottimi risultati ottenuti, fino ad oggi, nel corso del 2013, e che mi pregio di pubblicare in questo blog.


MUSEO DEL BOTTONE COMUNICATO STAMPA 10/2013
Nel mese di settembre si è interrotta la seria positiva in crescendo delle visite al Museo del Bottone.
Nel mese di settembre 2012 con un  +37.84% avevamo toccato la rispettabile cifra di 3395 firme.
Quest’anno ci siamo fermati a 3052: -11,24%. Sono venuti a mancare numerosi gruppi dei russi dirottati da Rimini a Pisa ed a Roma.
Nonostante questo, il 2013 continua ad essere un anno d’oro per il Museo. Su base annua abbiamo un +33,58% di firme ed alla fine di settembre 2013 abbiamo superato con oltre tre mesi di anticipo tutte le firme del 2012. Le firme totali dal 10-05-2008 sono 110.717. Provate a fare il conto se teniamo presente che su due persone una solo firma.
Quest’anno la risonanza internazionale ha raggiunto ottimi livelli, oltre il 55% dei visitatori sono stranieri.
Con l’arrivo della stagista Beatrice Morellini siamo ora in grado di fare le visite guidate gratuite in francese, tedesco ed inglese. Abbiamo le informazioni cartacee in russo, cinese, bulgaro, oltre ai tradizionali francese, tedesco, spagnolo ed inglese
Pensate che siamo a conoscenza che almeno una ventina di persone, europee e non, hanno conosciuto il Museo attraverso i mass media o internet, nei loro paesi. Le pubblicazioni tedesche sono diverse; arrivano i tedeschi con il giornale e chiedono se quello che è scritto sul loro giornale è questo Museo.
La notorietà internazionale ha fatto sì che anche i reperti siano aumentati, con i bottoni del 1700-1800 arrivati dalla Polonia, dalla Russia, dal Tibet, dal Giappone e dalla Cina. Dal Giappone un Netsuké in avorio dei primi del '900, regalato da Marta Leoni di Faenza; la mia amica giornalista cinese Tian Pingsha mi ha portato i bottoni con fregi da divise di generale dell’esercito cinese. Aspetto la fotografia del generale per farne un quadro ed esporlo al Museo.
Si è arricchita anche la biblioteca con un catalogo di bottoni dalla Danimarca e due dalla Polonia.
Ad Assisi, l'11-12 novembre 2013, parteciperò al 4° convegno nazionale dei Piccoli Musei. Io relazionerò alle 9,30 del 12 novembre ed ho a disposizione circa 30  minuti per presentare i piccoli musei ed il Museo del Bottone.
Sullo schermo, dopo l’immagine di Santarcangelo  si vedranno i bottoni con la figura di Maria Antonietta, Mozart, Giapponesi del 1600, il bottone disegnato da Pablo Picasso negli anni 1920 per Coco Chanel, i bottoni dei Papi, quello di Maria Luisa D’Austria, la seconda moglie di Napoleone, e quello del loro figlio l’Aiglon e tanti altri.
Dopo Castenaso, Battaglia Terme ed Amalfi, questa di Assisi è un’altra vetrina nazionale per questo piccolo oggetto che incanta i visitatori.
Non è finita qui, perché nel 2014 vi sono in programma altri avvenimenti.
A Vicenza al Museo dell’oro, nel 2014-2015 saranno in mostra bottoni gioiello del Museo del Bottone, e un video. Nell’ambito delle "Attività Didattiche della Università per la terza età" di Rimini nella sezione "Percorsi del pensiero e razionalità" il 31-01-2014 presenterò una relazione dal titolo "Cosa può mai dire un bottone".
E' abbastanza per essere soddisfatto, unitamente ai collaboratori, che ringrazio e che quest'estate si sono impegnati tantissimo. Siamo stati al servizio dei turisti mattino, pomeriggio e sera per oltre quattro mesi e credo che i santarcangiolesi, che quando hanno ospiti non mancano di portarli al Museo, ne siano orgogliosi.

Cordiali saluti

Giorgio Gallavotti
Direttore e fondatore del Museo del Bottone, il primo ed unico in Italia

Santarcangelo 03-10-2013





Dall'alto:

Netsukè giapponese dei primi del 1900 in avorio per kimono dono di Marta Leoni

Bottoni giapponesi del 1600:  il primo in ebano, avorio e strati di madreperla, con corniola lavorata a buccia d'arancia per il drago

Bottone di Maria Antonietta, del 1800. Miniatura sotto vetro con 8 zaffiri bianchi

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