"Se occhio non mira, cuor non sospira"


Ma alcuni turisti in visita al MET si sono accorti, invece, che non avrebbero dovuto pagare il biglietto d'ingresso: intentata una causa contro il famoso museo di New York


di Caterina Pisu



E’ di questi giorni la notizia che il Metropolitan Museum of Art di New York è stato citato in giudizio, accusato di aver ingannato i visitatori: sembra che la maggior parte di essi non avesse idea di poter visitare gratuitamente il museo e che la quota “consigliata” di $ 25 (prima del 2011 era di soli $ 5)  fosse facoltativa.
La causa, secondo l’agenzia di stampa Reuters, sarebbe stata intentata da due turisti cechi e da un associato del museo, i quali incolpano il MET di aver fatto ricorso a informazioni ingannevoli e ad altri metodi per far credere che i visitatori dovessero pagare per poter entrare. Un reclamo era stato presentato anche alla fine dello scorso anno da due associati del museo che sostenevano che la segnaletica del museo è fuorviante per il pubblico.
Il prezzo di 25 dollari “consigliato” per l’ingresso si applica soltanto agli adulti, mentre per gli anziani sopra i 67 anni è di $ 17. I bambini sotto i 12 anni possono entrare gratuitamente se accompagnati da un adulto.
Il museo si è giustificato affermando che con il bilancio in perdita è difficile fare fronte alle continue sfide imposte dal momento attuale, anche a causa della notevole diminuzione del supporto finora assicurato dalle istituzioni pubbliche.
Negli Stati Uniti, i prezzi d'ingresso ai musei d'arte variano grandemente da un museo all’altro, ma in ogni caso sono quasi sempre molto più alti, per esempio, rispetto al prezzo di un biglietto del cinema. Insomma, in qualche modo un lusso per pochi. In alcuni musei, dove non c’è ingresso gratuito, come per esempio al Museum of Modern Art di New York (MoMA), è richiesto un biglietto d’ingresso di $ 25, mentre il Los Angeles County Museum of Art (LACMA), ha fissato un biglietto di $ 15 per gli adulti.
In alcuni casi, tuttavia, bisogna anche rilevare il passaggio dall’ingresso a pagamento all’ingresso gratuito: per esempio al Dallas Museum of Art, che prima chiedeva un biglietto d’ingresso di $ 10 e ora ha aperto le sue porte a tutti.

Grazie a Martin G. Conde, autore del blog Rome -The Imperial Fora, per avermi segnalato la notizia.


LE FAMIGLIE BRITANNICHE PREMIANO I LORO MUSEI PREFERITI


Torna anche nel 2013 il Telegraph Family Friendly Museum Award




di Caterina Pisu


Anche quest’anno il giornale britannico The Telegraph propone il Premio Telegraph Family Friendly Museum, pensato per avvicinare le famiglie ai musei. Saranno premiati quei musei, scelti dalle famiglie, che avranno dimostrato di essere capaci di affascinare i bambini di tutte le età, ma non solo,  anche sulla base delle attività proposte, della capacità di saper accogliere, dell’originalità. Dopo le segnalazioni dei lettori, una commissione formata da esperti del settore museale, del Telegraph e di Kids in Museums, effettuerà una pre-selezione, ma saranno le famiglie, alla fine, a scegliere il vincitore.
E’ possibile partecipare entro il 10 maggio prossimo. Tutte le informazioni sono reperibili  in questa pagina: 

Il testimonial del Premio, Dan Snow, presentatore televisivo anglo-canadese, conduttore di programmi di storia per la BBC, ha espresso il suo grande interesse per una iniziativa che finalmente premia quei musei e quelle gallerie che sono attenti a ciò che le famiglie vogliono davvero.  

Dan Snow

E detto da Snow, che oltre ad essere un esperto è sempre stato un appassionato di musei fin da bambino, e che sta già educando sua figlia ad amarli, è una bella promozione. Quando era piccolo – racconta Snow – i musei non erano luoghi molto amati dai più piccoli, ma ora sono davvero cambiati:  le tecnologie, per esempio, sono di grande aiuto e i bambini possono imparare e divertirsi nello stesso tempo.
Lo scorso anno fu premiato un piccolo museo, il Brixham Heritage Museum, gestito da uno staff  ridotto e part-time, con l’aiuto di ben 65 volontari e con un flusso di circa 9.000 visitatori l’anno (http://museumsnewspaper.blogspot.it/2012/04/un-piccolo-museo-per-un-grande-premio.html), a dimostrazione che non c’è bisogno di essere famosi e importanti per essere graditi alle famiglie e al pubblico in generale. Ciò che conta è, come sempre, la capacità di accogliere, di riuscire a coinvolgere la comunità nella gestione del museo (65 volontari non sono pochi!) e, ovviamente, avere alla base un buon progetto culturale.
Lo scrissi anche nel mio articolo dello scorso anno, ma lo ripeto: sarebbe bello se anche in Italia qualcuno volesse promuovere un premio simile, dedicato ai musei e alle famiglie. Ne vogliamo riparlare?

Il caso dell’Art Institute of Chicago: fuori tutti i volontari bianchi dal museo

Fonte dell'immagine: The Federalist Negli Stati Uniti, presso l’Art Institute of Chicago (AIC) si è aperto un caso che potrebbe essere d...